Cultura

Elisa, nuovo album “La mia utopia contro la guerra”

Esce 'Pearl Days', il nuovo album di Elisa. "Bisogna partire dall'interno per cambiare le cose, risolvere i problemi all'origine, per quanto utopico possa sembrare"

di Giulio Leben

”Dopo l’11 settembre, che tu lo voglia o no, ti arrivano in faccia notizie terribili. Ma in realta’ queste cose succedevano anche prima. Bisogna partire dall’interno per cambiare le cose, risolvere i problemi all’origine, per quanto utopico possa sembrare”: e’ la filosofia di Elisa, che venerdi’ esce con il suo quinto album, ‘Pearl Days’, anticipato dal rock energico di ‘Together’. Un brano che ”puo’ sembrare politico ma non lo e’ – dice la 27enne cantautrice di Monfalcone che sogna e scrive tutti i suoi testi in inglese – Non credo di essere in grado di parlare di politica, non ho la cultura necessaria. Io faccio ruotare tutto intorno alle persone, ai sentimenti, all’anima”. ‘Pearl Days’ e’ un progetto di Caterina Caselli (Sugar) composto da 10 nuovi brani potenti, sinceri, dalle sonorita’ piu’ marcatamente rock rispetto al precedente ‘Lotus’, ”una parentesi acustica”, lo definisce. Per realizzare ‘Pearl Days’ e’ stata sette mesi a Los Angeles lavorando fianco a fianco con il produttore Glen Ballard, 5 Grammy Awards, artefice del successo di Jagged Little Pill di Alanis Morissette (30 milioni di copie nel mondo), coautore e produttore di Anastacia, Aguilera, No Doubt e Van Halen. ”A Ballard ho chiesto di aiutarmi a tirare fuori le mie parti piu’ estroverse. Volevo essere molto comunicativa e diretta, fare un album con piu’ energia possibile. Non realizzare un disco rock per essere potente, ma essere potente e basta, attraverso il rock”. Il cd si apre appunto con ‘Together’, ”nato come una canzone da ballare”, ma che poi con il testo ha assunto una connotazione pacifista. Il video – complesso e suggestivo,realizzato da un team composto tra gli altri da un allievo di George Lucas – e’ ”riferito alla guerra” ma ”senza giudicare”, spiega Elisa, convinta che ”le cose cambiano, e anche i giudizi. Credo nell’elasticita’ del pensiero”. Ma la ‘chiave del disco’ e’ ‘Pearl Days’, ”un ricordo di un momento speciale vissuto durante il tour di Lotus con la mia band, che quando ho scritto il pezzo era lontana”. Molto legata alla sua famiglia, Elisa le ha dedicato uno dei brani piu’ belli dell’album, ‘Life goes on’, che come tutti gli altri pezzi parla di cose reali. Questo e’ ispirato alla nonna che ”da giovane lavorava in una fabbrica di gelati a Monfalcone, racconta un’epoca piu’ spensierata che mi e’ stata raccontata e che mi affascina moltissimo. E a mio nonno, che fu deportato a Buchenwald, e torno’ dopo un anno. La storia della mia famiglia e’ come un film”. Ma e’ anche legata alla California, in cui ritrova molto del suo Friuli: ”Trieste e San Francisco hanno le stesse colline, Berkley e Monfalcone hanno il porto e le montagne, e bellissimi tramonti”. Scherza su un ipotetico lancio negli Usa: ”Non ho un trampolino, ma se dovesse arrivare, il costume da parte ce l’ho”. E su artisti di esportazione come Ramazzotti, Pausini e Ferro, dice: ”Non mi interessa tanto esportarmi, sfondare. Anzi, mi fa molto paura avere un grosso successo all’improvviso, preferisco qualcosa che nasca gradualmente. Mi piacerebbe che l’Italia avesse artisti che facciano una musica senza confini. Storicamente l’Italia non ha mai lanciato delle mode, noi abbiamo altri trofei: la melodia, l’opera. Finora ci siamo sentiti un po’ relegati, ma le cose stanno cambiando”. In attesa di un cd live che dovrebbe uscire a fine anno, Elisa partira’ in tour con un’anteprima il 10 dicembre al Filaforum di Assago, per poi toccare per la prima volta i piu’ importanti palazzetti dello sport. Il tour vero e proprio parte il primo febbraio da Trieste, e tocchera’ tra l’altro Padova il 5, Livorno il 15, Rimini il 17 e Bologna il 19. A marzo Elisa fara’ tappe a Palermo (7), Perugia (14), Roma (Palalottomatica il 15), Firenze (17) e Torino, il 21 e 22.


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