Formazione

Permesso e carta di soggiorno elettronici

Il provvedimento è stato pubblicato il 6 ottobre scorso sulla Gazzetta Ufficiale

di Carmen Morrone

Con il decreto 3 agosto 2004, firmato dal ministro dell’Interno di concerto con il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, è stato introdotto il nuovo permesso di soggiorno elettronico per gli extracomunitari in Italia.   Il supporto elettronico, contenente un microchip e una banda a memoria ottica, sarà in grado di fornire notizie dettagliate sul titolare della carta al fine limitare le contraffazioni del documento e migliorare il monitoraggio dei confini del Paese.   L’adozione del Permesso di Soggiorno Elettronico, si legge nella nota ministeriale, rappresenta un ulteriore strumento per rispondere al problema dell’immigrazione clandestina. In particolare, con il permesso elettronico sarà possibile snellire le procedure, ridurre i tempi di rilascio del documento e identificare immediatamente gli extracomunitari che hanno un contratto di lavoro e quindi, in base alla legge Bossi Fini, hanno diritto di risiedere in Italia. Il PSE, dicono dal Ministero, rappresenta uno strumento di garanzia per gli extracomunitari immigrati in Italia, allo stesso modo della CIE (Carta d’Identità Elettronica) per i cittadini italiani, poiché è fondato sul principio di integrazione e di uguaglianza tra italiani e stranieri residenti sul territorio nazionale. PSE e CIE rappresentano anche un modo semplice e sicuro per accertare l’identità del cittadino.


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