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Camerun al voto nel disinteresse degli elettori

Il presidente uscente Paul Biya, al potere da 22 anni, ultrafavorito in un'elezione presidenziale che vede un'opposizione divisa e rassegnata

di Joshua Massarenti

Sotto la supervisione di 232 osservatori internazionali, oltre 4,6 milioni di camerunensi sono chiamati oggi a recarsi nei 20.600 seggi elettorali per votare il loro prossimo presidente della Repubblica. In un clima di rassegnazione, queste presidenziali vedono ultrafavorito il presidente uscente Paul Biya, più che mai deus ex machinae della politica interna camerunense.

Di fatti, sostenuto da una macchina di partito dotata di poteri tentacolari (il Rdpc, Rassemblement démocratique du peuple camerounais), il presidente Biya parte ultrafavorito di fronte a quindici candidati divisi e ormai rassegnati alla sconfitta di una tornata elettorale a scrutinio unico.

Basti pensare che due dei principali oppositori, John Fru Ndi del Social Democratic Front (Sdf) e Adamou Ndam Njoya dell’Union démocratique camerounaise (Udc) sono stati protagonisti di un divorzio spettacolare a meno di due mesi dell’elezione.

Tra le conseguenze più dirette dell’incapacità dell’opposizione a trovare una valida alternativa a Biya è il sentimento di disinteresse che ha prevalso tra i 16 milioni di camerunensi, molto più preoccupati della povertà che sta dilagando nel Paese.

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