Incidenti sul lavoro: Anmil, in Italia il 25% delle morti in Europa

Mentre Carmela Tricarico si sfoga alle agenzie: ”Mio fratello e’ morto per salvare un sedicenne e poi tutti sono scappati. Lo hanno lasciato morire e questo non lo dimentichero’ mai. Chi ha visto e non ha fatto nulla non mettera’ mai la testa sul cuscino”. Inizia cosi’ l’amaro sfogo di Carmela Tricarico, 33 anni, sorella di Nicola, il 26enne morto ieri per una scossa elettrica mentre era impegnato nella ristrutturazione di un negozio in via Brindisi a Napoli. L’Amnil denuncia che piu’ di un quarto delle morti sul lavoro di tutta l’Europa avvengono in Italia. L’Associazione nazionale tra mutilati ed invalidi del lavoro domenica 10 ottobre celebrerà in tutte le province italiane la 54esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, quest’anno dedicata simbolicamente allemorti sul lavoro ‘nascoste’ come quelle avvenute nei giorni scorsi a Napoli. Nel 2003 – ricorda l’Associazione – le persone che hanno perso la vita sul lavoro sono state 1.394: nel 2001 (ultimo dato disponibile), le morti sul lavoro in tutta Europa erano state 4.930. Nel nostro Paese, il problema riguarda soprattutto i piu’ giovani: del milione circa di infortuni denunciati ogni anno all’Inail (1.023.389 nel 2001, 992.840 nel 2002 e 977.803 nel 2003), circa la meta’ riguarda la fascia di lavoratori compresa tra i 17 e i 34 anni. “Quest’anno – spiega Pietro Mercandelli, presidente dell’Anmil – la nostra sara’ una Giornata di denuncia e di mobilitazione contro l’inerzia di governo e Parlamento rispetto ai temi della sicurezza sul lavoro e della tutela degli infortunati, inerzia testimoniata dall’assenza del ministro del Lavoro alle nostre iniziative. E questo per il secondo anno di seguito”.