Famiglia

Martelli: “No al diritto di voto agli stranieri”

Il padre di una delle prime leggi sull’immigrazione espone la sue posizioni in un'intervista a Stranieriinitalia.it

di Benedetta Verrini

?Perché dovremmo dare un diritto di voto a chi risiede in Italia ma non vuole diventare italiano??. In un?intervista a www.stranieriinitalia.it Claudio Martelli dice no al diritto di voto per i cittadini stranieri. Per il padre di una delle prime leggi sull?immigrazione, prima di andare alle urne gli immigrati devono acquisire la cittadinanza. ?Non possiamo creare un modello di società nel quale stranieri che vogliono restare stranieri abbiano la possibilità di amministrare la cosa pubblica italiana. Potrebbe darsi il caso che domani il sindaco di Prato sia un cinese, non un cinese che vuol diventare italiano, ma un cinese che vuol restare cinese. Questo mi pare molto discutibile?. ?Il voto agli immigrati -aggiunge Martelli – rischia di allontanare il traguardo della piena cittadinanza e di creare una categoria di cittadini a metà: non hanno gli stessi diritti degli italiani e non sono totalmente stranieri?. Piuttosto, secondo Martelli bisogna riformare la legge sulla cittadinanza: ?Bisogna accorciare innanzitutto i tempi necessari per poterla richiedere, oggi sono 10 anni, ma credo che 6, 7 anni di permanenza regolare siano una condizione sufficiente. E soprattutto bisogna accelerare la pratica burocratica richiesta per avere il sì da parte dell?autorità italiana. Oggi si impiegano in media 4 anni: mi pare francamente intollerabile?.


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