Politica

Ogm: Bedoni, 1100 comuni hanno detto no a transgenico

Sono 1.112 i comuni italiani che hanno adottato delibere che vietano la diffusione sul proprio territorio di (Ogm) aderendo alla campagna 'liberi da Ogm' di Coldiretti.

di Redazione

Sono gia’ 1.112 i comuni italiani che hanno adottato delibere che vietano la diffusione sul proprio territorio di Organismi geneticamente modificati (Ogm) aderendo alla campagna ‘liberi da Ogm’ sostenuta dalla Coldiretti. Lo ha annunciato il presidente della Coldiretti, Paolo Bedoni, in riferimento al Decreto legge sulla gestione in Italia delle colture Ogm che il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, presentera’ in Consiglio dei ministri venerdi’ prossimo. ”Il successo della nostra campagna nei confronti dei cittadini e delle istituzioni locali conferma – ha sottolineato Bedoni – che per il biotech in Italia non c’e’ spazio ne’ nei campi e ne’ sulle tavole, come dimostra peraltro il fatto che ben 12 intere regioni, alle quali si aggiungera’ a breve l’ Emilia Romagna, hanno adottato provvedimenti per difendere il proprio territorio dalle contaminazioni degli Ogm”. D’altra parte, ha ricordato il presidente della Coldiretti, una ricerca effettuata in collaborazione con l’ Ispo sulle opinioni degli italiani sull’alimentazione evidenzia che solo un italiano su dieci (13%) e’ disponibile a consumare alimenti contenenti ingredienti Ogm, ma a condizione di ottenere uno sconto rilevante nel prezzo di acquisto, mentre piu’ della meta’ dei consumatori (53%) non acquisterebbe alimenti biotech neanche se costassero piu’ del 20% in meno rispetto a quelli tradizionali. ”L’ agroalimentare nazionale – ha continuato Bedoni – si e’ affermato nel mondo, conquistando primati anche nel biologico e nella tipicita’, grazie agli investimenti fatti nella qualita’, nella valorizzazione dell’ origine e dell’ identita’ territoriale che il biotech rischia di cancellare favorendo l’ omologazione e la delocalizzazione che S tutto il contrario di quello che i consumatori chiedono e che serve al Made in Italy per essere competitivo”. Bedoni ha quindi tenuto a precisare che ”non si tratta dunque di un atteggiamento ideologico, ma economico per garantire il diritto delle imprese agricole di continuare a produrre alimenti non contaminati da biotech come chiedono il mercato, i cittadini e i consumatori”.


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