Volontariato

Armi leggere: piano d’azione per l’Africa occidentale

Un piano d'azione per sensibilizzare i responsabili politici e le popolazioni civili sul traffico illegale di armi leggere è stato adottato a Bamako

di Joshua Massarenti

L’atelier sotto regionale dei giornalisti dedicato all’importazione, esportazione e circolazione illegale di armi leggere si è chiuso in Mali con l’elaborazione di un Piano d’azione mediatico rivolto ai Paesi firmatari della Moratoria della Cedeao (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale) chiamata a porre termine al traffico illegale di armi leggere in Africa occidentale.

Il Piano d’azione si è posto come obiettivo una maggiore sensibilizzazione e un’intensificazione delle attività di lobbying politica presso i responsabili politici e i cittadini africani per far prendere coscienza sui danni quotidiani causati dalle arme leggere.

I giornalisti africani sono quindi chiamati a diventare partner e protagonisti della campagna regionale e internazionale tesa a trasformare la Moratoria di Abuja in una Convenzione giuridicamente vincolante per gli Stati membri. La Moratoria sull’importazione, ol’esportazione e la circolazione illecita di armi leggere era stata firmata il 18 ottobre 1998 ad Abuja (Nigeria) e rinnovata per altri tre anni il 5 luglio scorso. Salutata come un passo importante per la lotta al traffico di armi leggere nella regione, la Moratoria è diventata sempre più oggetto di discussionin e critiche per il fatto che non prevede sanzioni particolari agli Stati che non rispettano gli impegni presi nel 1998.

D’altro canto, il Piano d’azione per la sensibilizzazione della Moratoria da parte dei giornalisti prevede l’adozione del Trattato delle Nazioni Unite sul commercio delle armi entro il 2006. “Speriamo che le raccomandazioni e il Piano d’azione adottati avranno effetto affinché la nostra regione sia liberata da queste armi di distruzione” ha dichiarato Adrienne Diop, direttrice di comunicazione della Cedeao.

L’atelier è stato organizzato dalla Rete di giornalisti maliani per la pace (Rjpid), in collaborazione con alcune Ong internazionali, fra le quali Oxfam. Il piano d’azione prevede per il 2004-2005 una diffusione dell’informazione riguardante il traffico di armi leggere e della Moratoria che lo combatte, attraverso le reti di giornalisti “peace-makers”, costruttori di pace, in colaborazione con altri protagonisti di questa battaglia civile e politica, ovvero le commissioni nazionali della lotta contro le armi leggere e i vari settori della società civile dell’Africa occidentale.

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