Formazione

Ballio (Politecnico di MIlano): “Le PMI adottino un ricercatore”

Per il rettore dell'ateneo milanese ne trarrebbero beneficio le università e le aziende

di Francesco Maggio

Adottate un ricercatore universitario, costa solo 40.000 euro l?anno e porta vantaggi a tutti: accademie e imprese. A fare questa proposta è il rettore del Politecnico di Milano, Giulio Ballio, che così si è rivolto al mondo delle piccole e medie imprese. ”Il problema della ricerca in Italia – ha affermato Ballio nel corso di una tavola rotonda -, oltre alla spesa è anche il numero dei ricercatori, ancora troppo basso. Non pensiamo – ha argomentato – che dando più soldi i problemi di risolvano.”. Da qui la proposta ”che ogni azienda adotti un ricercatore a tempo indeterminato. Costa 40 mila euro e farebbe ricerca utile anche all’azienda?. L?idea è stata apprezzata dal vice presidente di Microsfot Corporation Umberto Paolucci:”Una proposta forte”, ha detto sottolineando come l?innovazione tecnologica delle Pmi italiane (fino a 99 dipendenti) sia ancora un passo indietro rispetto all?Europa con una spesa di 3,4 volte inferiore rispetto alla media Ue e 8 volte inferiore rispetto a quella della Gran Bretagna. Ben 1,6 milioni di piccole imprese nel nostro paese inoltre, non dispongono nemmeno di una dotazione informatica minima. ”Se fossimo in grado di far investire alle Pmi somme in linea con la media europea – ha spiegato l?Ad di Microsoft Italia Marco Comastri – potremmo contribuire, solo come sistema Microsoft, per un mezzo punto sul Pil”. La proposta e, piu’ in generale, la politica di incentivi alle imprese, e’ stata al centro della tavola rotonda organizzata dalla Microsoft e alla quale hanno partecipato il ministro dell’innovazione tecnologica Lucio Stanca, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, l’Ad di Capitalia Matteo Arpe, il presidente di Confcommercio Sergio Billè e il vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei. Per Billè, la mancata introduzione delle tecnologie nelle Pmi e’ da ricercare nell’assenza ”di defiscalizzazioni, deduzioni o incentivi” e, piu’ in generale, ”di diminuzioni di tasse per questo genere di imprese e per le famiglie” rilevando come l’informatizzazione di banche, assicurazioni e finanza pur diminuendo i costi, non ha ridotto quelli all’utenza.


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