Famiglia

Assisi. “Il valore della politica”. I Cristiano sociali a convegno

Il II convegno nazionale di studi organizzato dai Cristiano Sociali nei Ds ad Assisi dal 1 al 3 ottobre s'intitola “I Cristiani e il valore della politica ”

di Ettore Colombo

Assisi – nostro servizio.

Convegno Nazionale di studi : Assisi 1-3 ottobre 2004
?I Cristiani e il valore della politica ?

Presentazione del convegno ad opera dei Cristiano Sociali:

Negli ultimi anni la voglia di politica è tornata a crescere: l’astensionismo dice che nella società è ancora estesa la disaffezione, che c’è ancora una domanda in cerca di un’offerta convincente. Molti segnali, però, ci dicono che è emersa con evidenza (e durata) una voglia di politica attiva: non una domanda, ma un bisogno di partecipazione, di protagonismo politico.

Questo ritorno della politica nella società si esprime in più luoghi e assume più forme. I più visibili sono quelli del ?movimento dei movimenti? che si è costituito attorno a temi forti critica alla globalizzazione e sviluppo sostenibile, rifiuto della guerra e iniziativa per la pace, lotta al razzismo e convivialità delle differenze. Altri luoghi e altre forme, a volte meno visibili ma non meno importanti, si sono espresse attorno al consumo critico e consapevole, attorno ai diversi ambiti del welfare, allo sviluppo del volontariato e del terzo settore e, in misura davvero notevole e innovativa, attorno a quel vero snodo strategico che stanno diventando i governi locali: esperienze come quella che ha accompagnato l’elezione di Cofferati a Bologna o l’elezione di Emiliano a Bari, sono rappresentative di una realtà molto più larga.

Questa effervescenza si esprime, in una certa misura, non solo fuori dei partiti, ma anche fuori del sindacato e delle associazioni consolidate. Che non vuol dire contro; anzi cerca sempre più spesso una interlocuzione con i partiti e le istituzioni.

Spesso scelte di vita ad alto contenuto morale si traducono in una scelta di campo legata ad idee-forza che però fanno fatica a tradursi in obiettivi intermedi e negoziabili; altre volte viene pragmaticamente privilegiata la risposta concreta che gli interlocutori politici riescono a dare alle esigenze dell’agire sociale, scavalcando le logiche di schieramento.

E’ una realtà nella quale si intrecciano domande e risposte autogestite, affermazione di interessi e comportamenti orientati a valori e fini ad alta qualità morale e sociale, ricerche di riconoscimento identitario e aspirazioni di cittadinanza. Tale intreccio si traduce sempre meno in scelta di appartenenza, non ama le deleghe senza verifica, né si lascia facilmente rappresentare dentro le forme date del sociale e del politico.

Questo intreccio interpella anche i cristiani impegnati in politica. Nelle diverse dimensioni di questo movimento sono impegnati molti che si richiamano alla fede, ma che solo marginalmente accettano e comunque riescono a tradurre il loro protagonismo in comune appartenenza politica.

Sono atteggiamenti che spesso vengono bollati con il marchio dell’?impoliticità?. In realtà siamo su una frontiera dove affondano le radici della politica, siamo nelle sue dimensioni sorgive. Facciamo politica per proteggere e promuovere queste dimensioni. E se la politica pensa ad altro, mette al centro, in modo ossessivo, la dimensione economica e le dinamiche di potere, riducendo le istanze di sviluppo umano e sociale ad una variabile dipendente, si rende essa davvero ?impolitica?. Contraddice il senso per cui ha ragione di esistere.

E’ ingiusto dire che la politica e i partiti (e in particolare le forze politiche dell’Ulivo) sono per intero affetti da questa impoliticità. Lo è, tuttavia, l’agenda politica reale del Paese. E lo sono certe dinamiche autoreferenziali di una parte del ceto politico: l’opposto di quel che serve per interpretare, attrarre ed alimentare questa nuova voglia di politica.

Farlo senza prendere scorciatoie, vuol dire ad ogni modo ripensare le forme e i contenuti della nostra politica tenendo insieme due prospettive: l’orientamento alla forte intensità di valori e di qualità sociale proposta da questo ritorno della politica; la riformulazione e l’accreditamento anche delle specificità della politica, delle ragioni che fanno della politica un valore aggiunto.

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