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Artoni: “Bisogna approvare subito la legge sul risparmio”

Secondo la presidente dei giovani imprenditori ''un’intesa bipartisan sulla riforma sarebbe un grande segnale di fiducia per il Paese,

di Francesco Maggio

”E? urgente approvare una grande riforma del risparmio, per dare finalmente ai risparmiatori e ai mercati internazionali quella risposta che attendono dopo gli scandali Parmalat e Cirio”. Il presidente dei giovani di Confindustria, Anna Maria Artoni, lancia l?appello alla classe politica a rimettere in moto l?iter per la riforma del risparmio. ”Siamo in colpevole ritardo – afferma – gli Stati Uniti e numerosi paesi europei hanno reagito agli scandali potenziando le istituzioni di vigilanza o rafforzando i codici di corporate governance. In Italia, invece, sono trascorsi quasi due anni dallo scandalo Cirio. Non c?è stata alcuna reazione legislativa. E i mercati a differenza delle opinioni pubbliche non dimenticano”. Secondo la Artoni ”un?intesa bipartisan sulla riforma sarebbe un grande segnale di fiducia per il Paese, che deve poter contare sull’impegno comune di maggioranza e opposizione per difendere un interesse nazionale così importante come quello della fiducia internazionale nelle proprie imprese e nei meccanismi istituzionali di controllo”. Nel dettaglio del provvedimento, la Artoni sottolinea che ”non potrà essere una riformicchia perché sarà necessario soddisfare le esigenze di trasparenza, tutela dei risparmiatori e stabilita”’. Occorre irrobustire i poteri della Consob, rendere più stringenti i requisiti di indipendenza e di idoneità per i revisori. Inoltre serve trattare con maggiore severità i reati societari. Ma anche altro dovrà prevedere la riforma del risparmio, ”strumenti di difesa collettivi dei risparmiatori come la class action” e affrontare la questione cruciale: ”La confusione di ruoli tra banca commerciale, servizi di investimento, fondi comuni e gestioni patrimoniali. Una intricata matassa di potenziali conflitti di interesse da cui nasce oggi il pericolo che ogni rischio sia trasferito dalle banche ai risparmiatori”.

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