L'Ue che verrà
Imprese, in Europa la sostenibilità costerà meno
Direttive come la Csrd e la Csddd saranno sforbiciate per alleggerire 37 miliardi di euro in burocrazia. È scritto nella “Bussola per la competività”, il progetto presentato da Ursula von der Leyen ispirato da Mario Draghi. Si punta a semplificare. Sperando non si butti via il bambino con l’acqua sporca
Tutti la chiedevano, la promessa è arrivata. La Commissione europea ha annunciato uno sforzo senza precedenti per la semplificazione dell’attività d’impresa. Gli obiettivi sono ambiziosi e vengono quantificati nella misura di una riduzione degli oneri amministrativi di almeno il 25% per tutte le imprese e almeno il 35% per le piccole e medie. In soldoni, si parla di far risparmiare circa 37,5 miliardi di euro di costi ricorrenti da qui alla fine del mandato nel 2029.
Direttive semplificate
La sforbiciata comincia dagli oneri di rendicontazione e quindi chiama in causa direttamente il tema dalla sostenibilità e dunque le direttive, tra cui la ormai nota Csrd e la Csddd che hanno introdotto nuovi standard nel campo del reporting, non solo per le grandi aziende. Saranno proprio queste le prime voci a subire un auspicabile alleggerimento del 25% e del 35%. Ma come? A febbraio la Commissione presenterà una serie di pacchetti Omnibus proprio per attuare queste semplificazioni. Il primo riguarderà la rendicontazione della finanza sostenibile, della due diligence della sostenibilità e della tassonomia.
Il super progetto
Questi numeri e progetti sono stati presentati da Ursula vond Der Leyen nell’ambito del più ampio programma chiamato Bussola della competitività: il suo compito è altissimo e viene descritto come «la prima grande iniziativa di questo mandato, che fornisce un quadro strategico chiaro per guidare il lavoro della Commissione».
Clima neutrale
Insomma, i report di Mario Draghi e, ancora prima di Enrico Letta non sono rimasti lettera morta. Secondo la presidente Ue, l’Europa manterrà l’impegno per diventare il luogo in cui verranno immessi sul mercato tecnologie, servizi e prodotti in grado di coniugare crescita e benessere, contribuendo attivamente a far raggiungere al nostro continente per primo la neutralità climatica.
Piccoli più tutelati
Il documento cita tutti e tre i pilastri indicati in particolare da Draghi per recuperare la competitività perduta nei campi dell’innovazione, della decarbonizzazione e della sicurezza. Tornando al tema della rendicontazione, nel documento si legge che, in linea con gli obiettivi del quadro di riferimento per la finanza sostenibile di mobilitare gli investimenti nella transizione pulita, la Commissione garantirà un migliore allineamento dei requisiti con le esigenze degli investitori, tempistiche proporzionate, metriche finanziarie che non scoraggino gli investimenti nelle imprese più piccole in fase di transizione e obblighi proporzionati alla scala delle attività delle diverse imprese. In particolare, cercherà di evitare che le aziende più piccole lungo le catene di approvvigionamento siano soggette, nella pratica, a richieste di rendicontazione eccessive che non sono mai state volute dai legislatori, il cosiddetto l’effetto trickle-down. Le intenzioni sono delle migliori. Occorrerà verificare nella pratica che questo pur fondamentale obiettivo, richiesto da tante imprese e istituzioni non si trasformi in una sorta di liberi tutti. Proprio su temi decisivi per la sostenibilità ambientale e, ancor più, sociale.
In apertura, Ursula von der Leyen presenta la Bussola della competitività, foto press corner Ue
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.