Non profit

Contrordine: la + Dai – Versi prende il volo

In soli sei giorni il Parlamento resuscita la proposta di legge che introduce la deducibilità delle donazioni alle onlus.

di Ettore Colombo

«Oggi è davvero un bel giorno», dicono felici e sorridenti deputati e cronisti di Montecitorio. Roma, 28 settembre 2004: hanno liberato le due Simona, questa è la notizia, quella grande, quella importante. Ed è stata approvata in via definitiva dalla commissione Finanze della Camera la pdl 3459, la +Dai -Versi. Notizia minore, ma importante anche lei. Appena dieci giorni fa sembrava naufragata e invece la legge che tutto il Terzo settore aspettava approda finalmente in aula con una doppia possibilità. La commissione Finanze, infatti, l?ha licenziata definitivamente e trasmessa all?aula per il voto finale, ma – come spiegano a Vita sia il presidente della commissione, Giorgio La Malfa sia i due propugnatori del testo, gli onorevoli bipartisan Benvenuto e Iannone (i nostri ?due Giorgio?) che il relatore della Finanziaria, Guido Crosetto (FI) – «se passa come emendamento alla Finanziaria è meglio, più sicuro e si fa anche prima». Come in ogni romanzo giallo, però, bisogna fare qualche passo indietro e spiegare cos?è successo. 22 e 23 settembre Il numero di Vita è bello che chiuso in tipografia e il vostro cronista, un po? provato dal tour de force sull?iter della proposta di legge, decide di dormire sereno. E, naturalmente, sbaglia, perché la reazione del popolo del non profit cambia presto le carte in tavole che sembravano già servite. Il titolo del magazine, «Che vergogna!», è già bello che invecchiato. Confuso ma felice, mi precipito alla Camera dei deputati, in soli due giorni (un vero record) la commissione Bilancio ha ribaltato il suo parere, inizialmente negativo, come avevamo scritto nel numero scorso, e ha benignamente re-inviato gli atti della pdl 3459 alla commissione Finanze. «Trovate nuova e migliore copertura e noi diamo l?ok», si dice in soldoni la Bilancio. Come e cosa è accaduto? La risposta la fornisce lo stenografico (il resoconto, parola per parola, degli atti parlamentari) della commissione. Giancarlo Giorgetti (Lega Nord), presidente, «ricorda come, a seguito dell?espressione da parte della Commissione del parere contrario già ricordato, parere che era esclusivamente motivato dalla carenza di adeguata copertura del testo rimesso dalla commissione di merito, i membri della commissione siano stati sottoposti a un?autentica campagna denigratoria da parte di alcuni organi di stampa e siti web vicini alle organizzazioni di volontariato. Stigmatizza un simile comportamento, indegno dei sostenitori di una causa nobile e assolutamente condivisibile, quale quella del sostegno al provvedimento in esame». Eh, sì, avete letto bene. Giorgetti ce l?ha con noi, con Vita e con il portale www.vita.it. Sarà mica un po? fifone, il leone padano Giorgetti, colonnello (e pupillo) del senatùr in persona? Giustamente il nostro direttore editoriale, Riccardo Bonacina manda un?email all?onorevole: «Carissimo Giorgetti, si tratta di una campagna che si fonda su un assunto: quella di credere sino in fondo nella funzione del parlamento, dei deputati, e nel dialogo diretto tra rappresentanti e rappresentati. è stata una campagna di pressione, non una campagna denigratoria, giacché non ha previsto nessuna forma di offesa né personale né politica, o di disfattismo.» Venerdì 24 settembre Ci ripresentiamo a Montecitorio felici come pasque. Il Riformista pubblica un intervento di Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, che invita a rilanciare la pdl (titolo «Se finanzi il non profit non paghi le tasse»; occhiello: «La proposta di legge dimenticata dal Parlamento»). Repubblica pubblica l?annuncio-denuncia del Summit della Solidarietà e della sua presidente Ilaria Borletti, noi giriamo con Vita in tasca. Giorgetti si ravvede e (a Radio 24) dice: «Sono fiducioso. Abbiamo trovato una copertura più congrua. Il testo, ora, passerà». Michele Ventura, capogruppo in commissione Bilancio per i Ds, ci spiega come: «Oggi, io e Crosetto (capogruppo FI in commissione, ndr) siamo andati da Giorgetti, poi da La Malfa». I risultati della loro azione si vedono subito: la commissione Finanze, presieduta dal presidente del Pri, Giorgio La Malfa, riformula la copertura finanziaria del provvedimento e la rimanda, a stretto giro, alla commissione Bilancio. Che, questa volta, approva. La Malfa accompagna l?iter della pdl con una lettera che suona così: «Caro Giorgetti, si tratta di un testo delicato e cruciale per il Terzo settore. Fallo passare». Giorgetti, annota. Il governo si oppone, ma a questo punto vince la volontà dei parlamentari. «Sarà uno dei pochi provvedimenti di totale iniziativa legislativa parlamentare e non governativa», dice Giorgetti. E noi sottoscriviamo. 27 e 28 settembre Pronti per lo show-down finale, torniamo alla Camera. I volti dell?onesto Benvenuto e del giovane Iannone sono eloquenti: «Vedrai che ce la facciamo». Ci fermano loro, in pieno Transatlantico, ormai complici segnalano la copertina di Vita infilata tra le carte. Sorridono. Anche La Malfa ci ferma per dirci: «è fatta». La commissione Finanze approva, ora resta solo da capire se il testo va in aula («Soluzione più corretta ma più lunga») o verrà inserito come emendamento nell?imminente Finanziaria («Soluzione meno ortodossa, ma rapida e sicura», spiega il saggio La Malfa). è il turno di Luca Volontè (capogruppo Udc), che rivela: «Abbiamo incontrato il ministro Siniscalco con una delegazione di parlamentari del partito. Il suo impegno c?è». In Transatlantico esprimono soddisfazione e partecipazione gli onorevoli Bersani (Ds) e Pisapia (Prc), che nota: «Il parlamento è lento, a volte, ma a volte sa anche fare buone leggi».


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