Non profit

Tv: per la Fabbrica del sorriso un bilancio triste

Per l'edizione 2004 meno pubblico, meno raccolta fondi, meno trasparenza

di Riccardo Bonacina

Peccato. La Fabbrica del Sorriso, maratona di raccolta fondi televisiva promossa da un’apposita Onlus, Mediafriends, partecipata da tutte le società del biscione, che l’anno scorso, alla sua prima edizione, si era imposta per l’obiettiva qualità dell’idea e dei risultati, alla prima repplica fa quest’anno molti passi indietro. Vediamoli. La qualità dello spettacolo. Lo scorso anno la banda dello Zelig riuscì nell’impresa di conciliare il sorriso ed anche la risata con l’impegno civile, la buona causa, trascinando con sé una grande quantità di pubblico e di donazioni. Quest’anno La Fabbrica del sorriso è stata davvero orfana di Zelig e la maestria dell’ottimo Gerry Scotti non è riuscita a compensare la mancanza di allegria e ritmo televisivo dando vita a due serate molto buoniste quanto confuse. Perciò le due serate 2004 perdono, in termini assoluti, nella comparazione con quelle della prima edizione, qualcosa come 6 milioni di telespettatori, e ben 9 punti di share nell’ascolto. La trasparenza del messaggio Lo scorso anno La Fabbrica del sorriso scelse di sposare 4 grandi progetti a favore dei bambini in Italia e nel mondo destinando una quota del 20% delle donazioni raccolte a finanziare altri 20 progetti minori. La scelta facilitò la comunicazione dei progetti attraverso videoclip e interviste durante lo spettacolo, e poi, nel corso dell’anno con reportage e pagine di giornale si riuscì a rendicontare lo stato dei progetti finanziati. Insomma fu facile sapere per chi e per che cosa mobilitare il portafoglio. Quest’anno la scelta di Mediafriends è stata invece quella di sposare 40 progetti di cui non sono stati specificati né obiettivi né soggetti proponenti. Insomma invece di sposare qualità e marchi del Terzo settore e la loro credibilità e capacità di trasparenza è come se Mediaset avesse creduto di avere abbastanza credibilità per chiedere agli italiani di sborsare quattrini per aiutare i bambini sofferenti. Vi sembra possibile un più madornale errore? Ingenuità? Presunzione? Fatto sta che i risultati sono impietosi: due serate per dire che a Mediaset sono buoni, hanno prodotto un risultato di raccolta fondi di molto peggiore rispetto lo scorso anno, da un totale di 8.700.000 euro del 2003 ad un totale di 6.200.000 quest’anno. Peccato!


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