Volontariato

Fumetti, Mafalda si riscopre pacifista a 40 anni

Il personaggio di Quino festeggia l'anniversario

di Redazione

Perche’ il mondo va ancora a rotoli? Se Mafalda avesse ancora diritto di parola, forse, sarebbe questa la sua ennesima domanda senza risposta. E a 40 anni, proprio oggi, la bambina di Quino ancora non si arrende. ”Chiedo scusa ma anch’io non ho risposte per la mia Mafalda”, dice Quino al pubblico presentando a Milano la raccolta di vecchie strisce intitolata ‘Se fosse per me io farei la pace’. Appassionata e ingenua, facile all’indignazione e alla commozione, polemica e inaspettatamente saggia, Mafalda ha trasmesso e continua a trasmettere valori universali, affascinando intere generazioni che ancora oggi si chiedono perche’ la matita di Quino si sia definitivamente spezzata. ”Ho smesso di disegnare le strisce su Mafalda – ammette l’autore – perche’ le guerre cambiano, gli scenari pure, ma le sue domande sarebbero sempre le stesse. E ancora oggi io non saprei come risponderle”. Ma Mafalda, sebbene l’autore abbia smesso di disegnarla, e’ piu’ viva che mai. Come altri personaggi nati sulla carta vive di vita propria, indipendentemente dalla volonta’ dell’autore. E appare cosi’ nella raccolta ‘Se fosse per me io farei la pace’, presentata oggi da Quino in occasione dei 40 anni della sua creatura dai capelli corvini che odia la minestra ed e’ in polemica con gli adulti. Fragile, eppure decisa a guarire il mondo. ”Mafalda in parte sono io – dice l’autore – e in parte tutti i bambini del mondo che crescono con i mille perche’. Il suo messaggio e’ sempre valido e lascio che siate voi a farla rivivere, a far rivivere il suo mondo, i suoi amici”. E pensare che il personaggio era nato nel ’63 per una campagna pubblicitaria mai portata avanti. Ma a Quino (come lo chiamava lo zio, che scopri’ la vena artistica del nipote) l’ idea piacque e decise di portarla avanti, pubblicando nel ’64 le prime strisce di Mafalda. Oggi Mafalda non esiste piu’. Perfino i personaggi sono come attori a cui dare un copione da interpretare. E lui si sente un po’ compositore: si’, mi sento un po’ il Vivaldi della situazione. Un autore che ha composto tante opere e che viene ricordato quasi solo per le sue quattro stagioni, cosi’ come io per la mia Mafalda”. Cosi’, mentre Quino continua la sua carriera disegnando tavole mute, Mafalda urla dalla sua mente: ”Non ci sono buone lingue o belle parole per dire brutte cose. Il fatto e’ che non sono le parole a essere buone, ma le cose. Come la pace, che in qualsiasi lingua la pronunci fa bene a tutti”.


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