Volontariato

Eutanasia: sondaggio, 50% dice sì se il dolore è insopportabile

Per oltre il 90 per cento degli intervistati la terapia medica, chiamata a scegliere sulle priorità da seguire, dovrebbe puntare a ridurre la sofferenza

di Gabriella Meroni

Un italiano su due ammette l?eutanasia solo in caso di sofferenza del malato, ma non di certo se una persona è solo o stanca di vivere. Ed è comunque una questione sulla quale i partiti devono prendere posizione. E? quanto emerge da un sondaggio on-line condotto dal sito staibene.it in collaborazione con il Cnr. Se il 56% del popolo web dice sì alla ?dolce morte?, ma solo alla condizione che il malato soffra, il 20 per cento la rifiuta in ogni caso, mentre il 22,2 per cento lascerebbe ogni decisione a medici e infermieri. Quasi tutti d?accordo (oltre il 90%), invece, sulla bontà della legge ?Ospedale senza dolore? che consente la somministrazione di oppiacei ai malati terminali, con un 40 per cento che addirittura giudica il provvedimento tardivo. Cruciale la domanda sulle priorità che dovrebbe essere data al comportamento verso i malati terminali: per oltre il 90 per cento degli intervistati la terapia medica, chiamata a scegliere sulle priorità da seguire, dovrebbe puntare a ridurre la sofferenza; solo il 3 per cento pensa che si debba dare priorità a tenere in vita il più a lungo possibile i malati senza speranza. Per il 53% degli italiani (contro un 32% favorevole), comunque, non è sufficiente dichiararsi stanchi di vivere per ammettere l?eutanasia. La stessa percentuale ritiene che i partiti debbano prendere posizione e proporre soluzioni; per il 38 per cento invece dovrebbero farsi da parte e rispettare la libertà di coscienza e solo per l?8,5 per cento dovrebbero occuparsi di problemi più urgenti.


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