Famiglia

Donne e tecnologie: Internet sempre più rosa

Il Centro Studi del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie "fotografa" lo scenario tra il 1994 e il 2001

di Redazione

Anche in Italia Internet si tinge sempre più di rosa. Anzi, le tecnologie per l?informazione e la comunicazione, l?ICT, possono avere un posto di grande rilievo nel binomio donna e lavoro rilanciandone la competi-tività. Ad attribuire un ruolo rilevante all?innovazione tecnologica, co-me elemento che consenta di superare la problematica dell?occupazione femminile attuale, è stato Lucio Stanca, Ministro per l?Innovazione e le Tecnologie, commentando una analisi sul rapporto tra donne e innovazione digitale, elaborata dal Centro Studi del suo dicastero. L?Unione Europea ha fissato come obiettivo il raggiungimento del tasso di occupazione generale pari al 70% entro il 2010, e gli esperti ritengono che l?Italia sarà in grado di raggiungere questo risultato so-lo se riserverà adeguata attenzione alla componente femminile dell?occupazione. E proprio su questo punto lo stesso ministro Stan-ca ha sottolineato che ?l?affascinante percorso verso un futuro ricco di valori di democrazia e di civiltà passa sicuramente anche attraverso le nuove tecnologie, che sono in grado di introdurre davvero l?uguaglianza delle opportunità, ma anche la valorizzazione delle di-versità, rilevanti obiettivi di civiltà e di progresso. Nella nostra società, dove diventa fondamentale far muovere le idee e le informazioni e non solo le persone, le tecnologie digitali e di Rete, sono uno stru-mento essenziale per realizzare nuove opportunità di studio, forma-zione e lavoro per il più esteso protagonismo femminile?. Nella sua più ampia ottica, per due motivi la tecnologia ICT è una ri-sorsa anche per la domanda di flessibilità delle donne: da un lato la flessibilità nello spazio (bastano un computer e la rete per poter lavo-rare anche da casa) e, dall?altro, flessibilità nel tempo (part-time o, comunque, adattabilità di orari). Due elementi che vanno incontro alle attese, ad esempio, delle don-ne che non vogliono rinunciare alla maternità e al lavoro. L?analisi del Centro Studi del Mit conferma inoltre che tra il 1994 e il 2001 l?aumento di 3,6 punti nella quota di occupati sulle persone in età di lavoro è stato quasi interamente un progresso femminile: +5,7 punti, contro +1,4 di quello maschile. C?è tuttavia da osservare che in Italia il tasso di disoccupazione femminile rimane consistentemente più alto di quello maschile, 13% contro il 7%, e ben al di sopra della media europea (9%). Inoltre la remunerazione femminile è media-mente più bassa del 25-40% rispetto a quella maschile. Ed è per questo che, prima che la posizione della donna nel mondo del lavoro sia resa ancora più debole dal divario digitale, secondo il ministro Stanca, occorre diffondere la ?cultura della Rete?, ossia delle opportunità anche sociali che l?innovazione digitale offre. La ?fotografia? testimonia poi che oggi le donne ?navigano? in Rete meno degli uomini, ma sottolinea una non banale componente di qualità. Esse, infatti, ?navigano? in maniera più focalizzata. Le rileva-zioni Censis, a tale proposito, mettono in evidenza consistenti diffe-renze di utenza per genere: Il 52,8% degli uomini naviga su Internet; la percentuale femminile invece si ferma al 32,3%. Si riscontra, inoltre, uno scarto percentuale di 22 punti tra i potenziali utenti: 42,7% gli uomini, 64% le donne. L?analisi dimostra, in sostanza, che l?uomo ?usa? la Rete come stru-mento mediatico (ad esempio, per trovare informazioni), mentre la donna ?adopera? il Web per una utilità immediata. I siti più visitati dal-le donne riguardano argomenti come l?istruzione o i treni. Ad esem-pio, le donne conoscono bene cos?è il CUP (Centro Unificato di Pre-notazione per visite mediche), mentre hanno minore familiarità con la firma digitale. Altri dati dal Centro Studi del Mit focalizzano la situazione attuale in un settore ancora scarsamente esplorato. Tra gli utenti per profes-sione quelli che hanno fatto registrare gli aumenti maggiori nell?ultimo anno sono gli occupati, le casalinghe e i pensionati, cre-sciuti rispettivamente del 14%, 7% e 10%. Tuttavia le casalinghe e i pensionati conservano ancora gli indici maggiori di ?utenti potenziali? rispettivamente con l?81,6% e il 73,8% e di ?esclusi da Internet?, con il 3,4% e il 9,3%. Non poco se si considera che queste due categorie di utenti rappresentano il 40% del campione esaminato. La cultura rivoluzionaria della modernizzazione realizzata con l?uso delle nuove tecnologie ha alla base la convinzione che ogni interven-to per colmare il divario digitale deve considerare la connessione ad internet e ad un e-mail come un servizio di pubblica utilità, che le ICT sono una risorsa preziosa per le donne, in quanto favoriscono l?ottimizzazione del loro tempo, e che, sul posto di lavoro, chi padro-neggia le tecnologie può essere promotore di sviluppo attivo nell?azienda.


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