Volontariato

Maratona: anche nelle Paraolimpiadi l’oro è italiano

A conquistarlo il pluricampione Alvise de Vidi con la sua carrozzina che lui stesso prepara nei più piccoli dettagli

di Carmen Morrone

Magico Panathinaiko. Lo splendido stadio di Atene, che aveva visto trionfare Stefano Baldini nella maratona olimpica, si è nuovamente colorato d?azzurro. E l?eroe è sempre lui Alvise de Vidi, lo straordinario trevigiano capace di centrare il secondo successo paralimpico consecutivo nei T51 dopo l?oro di Sydney sulla stessa distanza, ad appena 24 ore dal bronzo sui 200. Quinto con onore Paolo D?Agostini, che non ha retto il ritmo di gara infernale imposto dal terzetto di testa. De Vidi su tutti, dunque, con una condotta di gara tatticamente perfetta. Una partenza tranquilla insieme al tedesco Strobel (chiuderà con l?argento), entrambi a controllare le sfuriate del messicano Navarro, l?avversario più pericoloso. Intorno a 25esimo chilometro la svolta e il successo larghissimo in 2h53?38”, con oltre 4? sul secondo: ??Volevo imitare Baldini e non Filippide ? racconta De Vidi felice come poche altre volte il re della maratona ? entrare in questo stadio, significa provare sensazioni uniche. E? stata durissima, sin dai primi chilometri, il messicano ha cercato di metterci alle corde, ha staccato sia me che Strobel, ma alle prime salite lo abbiamo ripreso e staccato. Arrivati poco oltre metà gara, ho deciso di partire. Mi sentivo bene, non potevo rischiare un arrivo allo sprint. Ed entrare in questo stadio è stato un sogno”. Felice? ??Di più, credetemi. Ero già determinato a fare una Paralimpiade di gran livello, ma la gara sui 200 di ieri, dove non è bastato fare il record del mondo per vincere, mi aveva caricato ancora di più. Ho fatto cinque Paralimpiadi, sono andato in medaglia per 13 volte, con 7 ori totali. Da Atlanta in poi, ho fatto 10 gare e 10 podi. Dediche? A mio padre, scomparso lo scorso anno, alla mia famiglia, ma anche a tutti i ragazzi che sono a questa Paralimpiade e che non hanno la stessa fortuna di poter festeggiare con una medaglia al collo”. In occasione dello speciale che Vita ha dedicato alle paraolimpiadi avevamo incontrato Alvise mentre preparava i guanti . “Servono per spingere la carrozzina senza farci male e avere la massima aderenza. La maggior parte di noi se li fa in casa. Io adopero dei guanti da portiere a cui aggiungo dei rinforzi di gomma. E ogni atleta ha il suo guanto fatto a seconda delle sue esigenze”, diceva Alvise de Vidi.


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