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Ue: le raccomandazioni di Amnesty International

Amnesty International ha diffuso oggi una serie di raccomandazioni per sollecitare l'impegno Ue nell'ambito dei diritti umani

di Selena Delfino

Amnesty International ha diffuso oggi una serie di raccomandazioni volte a sollecitare il fermo impegno dell’Unione Europea a porre maggiore attenzione sulle possibili implicazioni per i diritti umani, mentre i 25 seguitano a sviluppare il cosiddetto ”Spazio di liberta’, sicurezza e giustizia” (Afsj). Il documento di 24 pagine – si legge in una nota dell’organizzazione – presenta un ampio spettro di proposte sul rispetto dei diritti umani nei settori dell’asilo, dell’immigrazione e della cooperazione giudiziaria e di polizia all’interno dell’Ue. ”Fino ad oggi, la lotta al terrorismo e il controllo dell’immigrazione illegale hanno in una certa misura monopolizzato l’agenda della Giustizia e degli Affari interni dell’Ue. Amnesty International ritiene che l’Ue debba ricalibrare le sue politiche per assicurare di non compromettere i diritti che sostiene di proteggere”, ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell’Ufficio di Amnesty International presso l’UE, nel corso di un incontro con la stampa questa mattina a Bruxelles. ”E’ giunto il momento di una nuova ripresa , di un approccio piu’ bilanciato – ha aggiunto – Purtroppo, a giudicare dai commenti che sentiamo da varie parti d’Europa, che non fanno altro che riciclare la vecchia retorica sui richiedenti asilo e gli immigrati, non siamo di fronte a una buona partenza”. Il memorandum di Amnesty evidenzia alcune palesi contraddizioni nel modo in cui l’agenda della Giustizia e degli Affari Interni viene messa in pratica: 1) Mentre l’Ue cerca di rafforzare il controllo giudiziario e democratico su queste aree, aumentano le iniziative intergovernative che sfuggono a tale controllo. 2) C’e’ un chiaro conflitto tra le politiche in materia di asilo e immigrazione e la politica estera: i paesi terzi vengono spinti a cooperare per combattere l’immigrazione illegale in un modo che rischia di compromettere gli obblighi dell’UE per la protezione dei rifugiati. 3) Nonostante i ripetuti impegni a promuovere un approccio ‘bilanciato’ per gestire l’immigrazione legale mentre si contrasta quella illegale, tutta l’enfasi sembra essere posta su misure di tipo difensivo, con poca attenzione verso le cause profonde e la necessita’ di combattere lo sfruttamento nel mondo del lavoro. 4) Il principio del ‘mutuo riconoscimento’, che e’ alla base di iniziative quali il mandato di arresto europeo, non riconosce le significative differenze negli standard di giustizia tra i paesi dell’Ue. Le principali raccomandazioni di Amnesty comprendono: Diritti umani in Europa, Procedure di rimpatrio, Cooperazione in materia giudiziaria, Cooperazione in materia di polizia.


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