Volontariato
Tfr ai fondi pensione? Solo un quarto dei lavoratori è d’accordo
E quanto afferma una ricerca Mcs, la società di selezione e ricerca di management, presentata oggi a Milano
Soltanto il 27% dei lavoratori sceglierà di trasferire il proprio Tfr ai fondi pensione. E? quanto afferma una ricerca Mcs, la società di selezione e ricerca di management, presentata oggi a Milano, sottolineando che quindi ”il temuto salasso per le aziende forse non ci sara”’. Lo studio, fatto interpellando direttori del personale di aziende medie e grandi che si sono attivati per la ricerca, si dice sicuro che ben il 73% dei trattamenti di fine rapporto restera’ nelle casse aziendali. Questo anche se la stima non tiene effettivamente conto di tutti quei lavoratori che non adeguatamente informati ricadranno magari nel meccanismo previsto dalla legge di silenzio-assenzo per il quale il trasferimento ai fondi del tfr avverrà automaticamente. Dal canto loro, le aziende comunque non sembrano ancora pronte ad illustrare la legge ai loro dipendenti. L? 85% dei direttori del personale ha confessato di prevedere infatti solo un?informativa minima, il 10% lascerà che siano i sindacati ad occuparsi del problema e solo il 5% si prepara a dare ai propria detti un’ informativa dettagliata. Tra chi non opta per il trasferimento del Tfr ai fondi pensione, il 33% degli intervistati preferisce mantenerlo in azienda attratto dalla certezza di rendimento offerto per legge, cioe’ il 75% del tasso di inflazione più l?1,5% annuo, mentre altri (il 33%), evidenziano che in caso di interruzione del rapporto di lavoro il Tfr gestito dall’ azienda viene pagato subito al lavoratore. Gioca poi a favore del mantenimento in azienda , per il 14%, anche l’ incertezza sulla tassazione finale effettiva che graverà sui fondi pensione al momento della loro riscossione. Un ultimo elemento, infine, è costituito dalla possibilità di riscuotere in anticipo il Tfr dopo 8 anni di permanenza in azienda nel caso di accensione di un mutuo o per spese mediche. Una facoltà che, dicono le aziende, è utilizzata da 4 dipendenti su 10 fra gli aventi diritto.
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