Mondo

Italiane rapite: Marelli, lasciamo lavorare istituzioni

Così oggi il presidente dell'associazione ong italiane, che sta vivendo come tutti ore di angosciosa attesa

di Gabriella Meroni

“Lasciamo che siano le istituzioni a fare questo lavoro, non vogliamo intrometterci, anche per non rischiare di compromettere passaggi delicati. Riteniamo che sia questa la strada migliore per tentare di avere una soluzione positiva della vicenda”. Tra grande speranza e grande incertezza sulla sorte di Simona Pari e Simona Torretta e’ quanto sostiene Sergio Marelli, presidente delle Ong italiane. E Marelli condensa cosi’, facendo da collante tra tutte le associazioni e organizzazioni di volontariato nel mondo, il clima nel quale vivono le Ong italiane a distanza di 24 ore dal secondo dei due messaggi diffusi via web dai presunti rapitori delle due operatrici. “Da ieri non abbiamo alcuna notizia nuova, non possiamo che attendere e vedere se il lavoro portato avanti dalle istituzioni conduca a qualche risultato, a qualche possibile traccia e sviluppo positivo sulla vicenda”, sottolinea Marelli. E in una situazione come questa, il clima tra gli operatori non puo’ che essere appunto per un verso caratterizzato dalla “grande speranza”, e per un altro pero’ anche dalla “grande incertezza” che e’ frutto proprio di quei due messaggi di morte arrivati via Internet. “Cerchiamo, come possiamo, di captare segnali e indicazioni che ci dicano qualcosa sulle due volontarie”, aggiunge il presidente delle ong. Nessun tentativo ne’ voglia di infilarsi nel tunnel di analisi e verifiche e potenziali piste da seguire, cosi’ che siano le istituzioni a fare i passi necessari”.


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