Non profit

Donazioni il giovedì nero

Perchè la commissione bilancio della camera ha respinto il provvedimento più atteso da tutto il mondo del non profit?

di Ettore Colombo

Tutti (o forse sarebbe meglio dire molti) conoscono il «corridoio dei passi perduti» di Montecitorio. Che poi risponde al nome di Transatlantico: si chiama così perché, appunto, sembra una nave da crociera dell?Ottocento, con i suoi quadri di pregio e le sue colonne antiche alle pareti, dove cronisti furbi come linci e rapidi come anguille ?guatano? parlamentari alle prime armi e uomini politici d?esperienza per carpire loro segreti, gossip, boatos, voci dal sen fuggite, notizie e amenità. Nei piani alti della Camera, invece, non ci sale quasi mai nessuno, tra i giornalisti: lì lavorano, in un silenzio rarefatto e costituzionalmente garantito, le commissioni parlamentari e persino i commessi ti guardano storto anche solo per esserci salito. Lo fanno i cronisti delle agenzie, da cui abbiamo copiato l?approccio medio, tignoso e coriaceo. Il resoconto della settimana che state per leggere è imperfetto e lacunoso per difetto. Di cose ne abbiamo viste e ne sono successe così tante che non basterebbe un giornale intero, a raccontarle. Il titolo, però, ce l?abbiamo. «Come stava per essere (definitivamente) affossato il provvedimento legislativo n. 3459 inerente la deducibilità fiscale delle donazioni e come (forse) quel provvedimento s?è e sarà salvato grazie all?intervento di alcuni deputati e un giornale». Questo.

Giovedì 16 settembre, ore 9 La commissione Bilancio della Camera dei deputati esamina, per la terza volta consecutiva, dopo il parere (decisivo) favorevole della commissione Finanze, presieduta dall?onorevole Giorgio La Malfa, e quello (consultivo) di tutte le altre commissioni della Camera, il provvedimento n. 3459, «Disposizioni per l?incentivazione del finanziamento privato degli organismi non lucrativi». L?idea dei suoi presentatori è sempre stata quella di far licenziare il testo dalle commissioni, «senza passare per l?aula» (si può fare, da regolamento): temono che l?intesa bipartisan non regga. Il parere della commissione Bilancio è fondamentale. Deve verificare se, per ogni progetto di legge presentato, esiste o meno la copertura finanziaria. Relatore, l?onorevole di Forza Italia, Giorgio Crosetto. Presiede la seduta Giancarlo Giorgetti, Lega. Interviene a nome del governo il sottosegretario di Stato per l?Economia e le finanze, Marita Teresa Armosino. Il presidente Giorgetti, che pure aveva assicurato a Vita il suo sostegno al provvedimento, si barcamena come può (anche perché deve sostituire il relatore Crosetto, assente) ma certo non aiuta. Nel dibattito interviene solo il parlamentare di Forza Italia, Gaspare Giudice. E gli altri? Muti o assenti. Giorgetti prende atto e boccia il provvedimento n. 3459.

16 e 17 settembre. Il cronista di Vita si mette a lavorare a testa bassa. Grazie a una fonte ?interna? alla commissione recupera notizie e spunti utili a capire cosa è successo ma non i nomi dei presenti. La segreteria tecnica della Bilancio li rifiuta in quanto «non è tenuta a fornirli. C?è lo stenografico». Partono le prime telefonate ai deputati della commissione Bilancio assenti alla seduta. Alcune sono così gustose che meritano di essere citate: onorevole Laura Pennacchi, Ds. Risponde la segretaria: «L?onorevole è a Oxford». Caspita. E mi può dire quando è partita? «Ieri». Quindi giovedì scorso c?era, in commissione… «È passata qui un attimo per salutare». E cartoline ne ha mandate? «Guardi che sta facendo ricerche importantissime». Onorevole Giovanni Russo Spena, Prc. «No, non c?ero. E non conosco il provvedimento, ma posso informarmi….». La ringrazio, non fa nulla. Ci si vede alla festa di Liberazione, come le altre sere? Onorevole V. E. Falsitta (FI). «Non c?ero, quel giorno, ma sono il primo firmatario di un ordine del giorno, presentato il primo giorno della legislatura, sullo stesso tema». E perché non c?era, scusi? «Guardi, se lei domani m?intervista, le spiego. Vede, il tema è ampio, la materia complessa, e poi se lei considera che dobbiamo affermare una nuova cultura di Stato sociale questo fallimento ha un valore ermeneutico, interpretativo, per dedurne tanti altri?». Grazie lo stesso, onorevole Falsitta. Onorevole (e presidente) Giancarlo Giorgetti, Lega. «Mi chiami più tardi che mi documento». Scusi, presidente, ma lei c?era, il parere negativo a nome della commissione l?ha dato lei! «Devo studiare le carte». Cioè, lei mi sta dicendo che ha bocciato un provvedimento legislativo senza averlo studiato prima?! «Mi chiami domani». Grazie presidente, anche se non s?è più fatto trovare.

18 e 19 settembre. Le Camere sono chiuse (i deputati dal venerdì al lunedì pomeriggio tornano nei collegi di appartenenza, o vanno a casa da moglie o figli, o in montagna o al mare, non sappiamo) ma il sito di Vita, quello di www.repubblica.it e diversi articoli del quotidiano Avvenire montano il caso.

20 e 21 settembre. La campagna di Vita, le email che partono a centinaia dal mondo del non profit e il ritorno in pista dei capigruppo e degli uomini politici più sensibili al tema producono effetti. Si muovono – subito e bene – il capogruppo della Margherita, Gianfranco Morgando («Giovedì potevamo sospendere l?esame del testo e prendere tempo per evitarne la bocciatura. Ora la frittata è fatta ma possiamo rimettere assieme le uova. Abbiamo due strade: trovare la copertura, con un lavoro congiunto con la commissione Finanze, o chiederne l?introduzione come emendamento alla Finanziaria, strada paradossalmente la più sicura»), e il vicepresidente della commissione, Roberto Villetti, Sdi («Il dissesto dei conti pubblici ha messo una fifa blu al governo, ecco perché si sono tirati indietro. Ma il provvedimento è di grande valore e m?impegno personalmente perché sia rifatto e passi»), mentre latitano il capogruppo di An, Alberto Giorgetti (si chiama come il leghista e come lui si nega) e altri deputati da noi interpellati. Segnali positivi ci arrivano anche dall?Udc (Ettore Peretti) e dall?Udeur (Alessandro De Franciscis) come dall?esponente della Margherita, Lino Duilio. Che dice: «Sa, io ho fatto un trapianto alla cornea. Mi sento, come dire, dalla vostra parte con corpo e cuore». Con la testa, invece, ci rimettiamo nelle mani del capogruppo dei Ds, Ventura e del relatore di FI, Crosetto che – nelle interviste che pubblichiamo – si sono presi impegni importanti. Ci fidiamo?

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