Formazione

La Francia scopre i nuovi schiavi

In 8 anni oltre trecento casi di donne immigrate tenute segregate e costrette a lavori domestici non retribuiti. Spesso i negrieri sono funzionari d'ambasciata. Nasce un comitato.

di Giampaolo Cerri

Reclusi in case di periferia, talvolta presso il personale diplomatico delle loro ambasciate. Sono le schiave moderne, giovani donne, talvolta minorenni, sans papiers ? cioè clandestine ? costrette a lavorare come colf senza percepire alcuno stipendio. La Francia si sta interrogando sul fenomeno: negli ulti 8 anni sono stati oltre 300 i casi del genere scoperti e denunciati, con la conseguente liberazione della schiava. In Francia è nato un vero e proprio Comitato a questo scopo, il Comité contre l’esclavage moderne (CCEM) che ha spinto oltre 30 deputati a lanciare una campagna per capire la realtà e le proporzioni di un fenomeno laragamente sottaciuto. Punto centrale dell?azione è la costituzione di una Commissione che ha cominciato ad ascoltare quanti sono riusciti a sottrarsi dal dominio di alcuni connazionali. Un business che non ha necesariamente a che fare con la malvita organizzata come per la prostituzione, dicono al comitato, ?spesso si tratta di piccoli gruppi di 2/3 persone, provenienti da paesi in cui c?è giè una ?cultura? dell?asservimento, soprattutto dei minori, che organizzano l?acquisto dello schiavo e ne curano l?arrivo in Francia?. Uno dei problemi che incontra l?azione penale nei confronti dei moderni negrieri è il loro status dipolomatico: in più del 20% dei casi sin qui conosciuti, a tenere schiavo un connazionale era personale di ambasciate straniere in Francia, protetto quindi dalla Convenzione di Vienna. Ma altre difficoltà sorgono sul piano giuridico: il reato di schiavismo non esiste nella legislazione francese.Sotto la pressione del Ccem, i 30 deputati stanno lavorando ad una legge che permetta la modifica del Codice penale e sono intenzionati a investire della vicenda anche il Consiglio d?Europa.


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