Formazione
La Francia scopre i nuovi schiavi
In 8 anni oltre trecento casi di donne immigrate tenute segregate e costrette a lavori domestici non retribuiti. Spesso i negrieri sono funzionari d'ambasciata. Nasce un comitato.
Reclusi in case di periferia, talvolta presso il personale diplomatico delle loro ambasciate. Sono le schiave moderne, giovani donne, talvolta minorenni, sans papiers ? cioè clandestine ? costrette a lavorare come colf senza percepire alcuno stipendio. La Francia si sta interrogando sul fenomeno: negli ulti 8 anni sono stati oltre 300 i casi del genere scoperti e denunciati, con la conseguente liberazione della schiava.
In Francia è nato un vero e proprio Comitato a questo scopo, il Comité contre l’esclavage moderne (CCEM) che ha spinto oltre 30 deputati a lanciare una campagna per capire la realtà e le proporzioni di un fenomeno laragamente sottaciuto. Punto centrale dell?azione è la costituzione di una Commissione che ha cominciato ad ascoltare quanti sono riusciti a sottrarsi dal dominio di alcuni connazionali.
Un business che non ha necesariamente a che fare con la malvita organizzata come per la prostituzione, dicono al comitato, ?spesso si tratta di piccoli gruppi di 2/3 persone, provenienti da paesi in cui c?è giè una ?cultura? dell?asservimento, soprattutto dei minori, che organizzano l?acquisto dello schiavo e ne curano l?arrivo in Francia?.
Uno dei problemi che incontra l?azione penale nei confronti dei moderni negrieri è il loro status dipolomatico: in più del 20% dei casi sin qui conosciuti, a tenere schiavo un connazionale era personale di ambasciate straniere in Francia, protetto quindi dalla Convenzione di Vienna.
Ma altre difficoltà sorgono sul piano giuridico: il reato di schiavismo non esiste nella legislazione francese.Sotto la pressione del Ccem, i 30 deputati stanno lavorando ad una legge che permetta la modifica del Codice penale e sono intenzionati a investire della vicenda anche il Consiglio d?Europa.
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