Politica

Marelli: “essere solidali con ong anche con i fatti”

L'Associazione ong italiane interviene sul problema dei tagli di 250 mln per bocca del presidente: "la solidarietà alle ong e all'Iraq non può essere fatta solo a parole"

di Paolo Manzo

“Essere solidali con i nostri operatori nei paesi in conflitto vuol dire anche occuparsi in Italia dei fondi che il governo intende destinare alla cooperazione allo sviluppo”. Queste le parole pronunciate da Sergio Marelli, Presidente dell’Associazione ONG Italiane al termine dell’incontro che si è tenuto questa mattina a Palazzo Chigi tra il Sottosegretario Letta, il Ministro dell’ Economia Domenico Siniscalco e le parti sociali. “Oltre ad aver reiterato le nostre richieste già avanzate nelle consultazioni per il Dpef a giugno” – ha dichiarato Sergio Marelli – “in particolare per quel che riguarda l’innalzamento al 20% della detraibilità per le donazioni elargite alle ONG e al non profit, l’esenzione dal prelievo fiscale per i volontari impiegati all’estero dalle Organizzazioni non governative compresi i giovani in servizio civile, il mantenimento degli impegni presi in sede di Consiglio europeo di prevedere l’allocazione alla cooperazione internazionale di risorse pari almeno allo 0,27% del PIL per il 2005, i 300 milioni per il servizio civile, abbiamo chiesto il mantenimento di questa tappa intermedia e minimale ( rispetto al raggiungimento dello 0,7 del PIL richiesto dalle Nazioni Unite) per proseguire la strada verso il raggiungimento degli obiettivi del millennio a nostro avviso ottenibili con una riduzione del 10 % delle spese militari. Oltre a questo, l’incontro di oggi è stato anche l’occasione per affrontare un tema di grande attualità proprio mentre alla Commissione bilancio della Camera è stata avviata la discussione di aggiustamento del decreto di bilancio che prevede un taglio di 250 milioni di euro ai fondi destinati alla cooperazione. Questa dichiarazione come già avevamo previsto a luglio ( quando con l’appoggio di molte forze politiche sventammo la manovra di Tremonti) si ripropone in forma identica, con l’azzeramento di tutti i fondi e la conseguente paralisi non solo dei progetti delle ONG che subirebbero un taglio di 50 milioni di euro ma anche con il taglio del contributo dell’Italia al fondo globale per la lotta al’Aids (100 milioni di euro) dei finanziamenti per la ricostruzione in Afghanistan ( 47 milioni di euro) e per l’Iraq ( 30 milioni). Tutte le manifestazioni di solidarietà e sostegno espresse in queste drammatiche ore anche dallo stesso governo devono trovare una conferma nelle scelte concrete di politica economica del nostro paese”.


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