Famiglia

Volontariato: in Toscana lo si incontra anche a scuola

Grazie ai numerosi "sportelli" informativi attivi nella regione

di Gabriella Meroni

In Toscana si apprendono anche a scuola le informazioni di base su come diventari volontari del non profit e sulla responsabilita’ verso l’altro ed i diversi. La presentazione del progetto ”Sportelli scuola e volontariato”, curato dal ‘Centro nazionale per il volontariato’ di Lucca, si e’ tenuta in Consiglio regionale. Erano presenti: il responsabile del progetto Luca Menesini, il presidente della Commissione Cultura del Parlamento toscano Lucia Franchini, il vice-presidente del Cesvot Maria Eletta Martini ed il vice-presidente del ‘Centro Educazione Mondialita” Antonio Nanni. ”Abbiamo sperimentato il modello educativo in provincia di Lucca, coinvolgendo 42 scuole e 180 associazioni no profit, adesso siamo pronti ad allargare l’iniziativa a tutta la regione -ha detto Menesini- trovando scuole disponibili a lavorare con noi su tre livelli: la realizzazione dello sportello informativo sulle associazioni di volontariato presenti sul territorio; l’attivazione di un nucleo di studenti come protagonisti diretti di azioni di volontariato dentro la scuola; l’organizzazione di brevi cicli di incontri indirizzati ai ragazzi sulle problematiche dell’associazionismo collegati a brevi stage formativi”. Il presidente della Commissione Cultura del Consiglio regionale, Lucia Franchini, ha ricordato sia l’impegno dell’Assemblea regionale per approvare nello Statuto una norma per il diritto di voto agli extracomunitari residenti in Toscana, che l’incidenza etica sempre maggiore che produce la legge regionale sulla pace su tante altre decisioni adottate dalla Regione. Antonio Nanni, ha evidenziato l’importanza dell’educazione dei giovani alla solidarieta’ in senso nuovo e moderno, invitando gli insegnanti a trovare i giusti percorsi formativi dentro la scuola per accorciare le distanze tra noi e i migranti. ”Solo la condivisione del principio di interdipendenza -ha detto Nanni- ci potra’ far uscire dalle pericolose politiche dell’unilateralismo. La giornata dell’indipendenza e’ vecchia e autarchica, mentre nella societa’ moderna dobbiamo iniziare a rivedere la categoria della sovranita’ nazionale. Educare alla solidarieta’ non e’ una conoscenza in piu’, ma solo una qualita’ che promuove la responsabilita’ verso l’altro, che prescinde dalla conoscenza diretta. Tutto quanto attiene a questo cambiamento, nella scuola, puo’ rientrare nell’insegnamento della materia dell’educazione alla cittadinanza”.


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