Cultura
Università: per i rettori troppi “cantieri aperti”
La Conferenza dei rettori delle università italiane ha presentato oggi la relazione sullo stato degli atenei
“L’universita’ e divenuta un cantiere senza mai fine e quello che doveva essere considerato uno stato provvisorio si sta trasformando in una condizione definitiva”.
E’ quanto ha affermato, tra l’altro, il presidente della Conferenza dei rettori, Piero Tosi, nella sua lunga “relazione sullo stato delle universita’ italiane 2004” presentata all’Auditorium di Roma, presente il presidente del Senato, Marcello Pera, i ministri dell’Istruzione e universita’, Letizia Moratti, e delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta.
Tra progetti e prospettive, squilibri e ombre delle universita’ italiane, il quadro messo in luce da Tosi e’ quello di una realta’ preoccupante tracciata da chi, ha assicurato, non si vuole lasciare andare “ne’ agli sterili lamenti, ne’ ad inseguire un sogno irreale”. Tosi ha messo in luce, tra l’altro, che il rinnovamento delle strutture universitarie risponde a una esigenza effettiva della societa’, una esigenza ancora non sufficientemente razionalizzata.
“La nostra societa’ – ha spiegato – e’ alla ricerca, in modo confuso, di un nuovo equilibrio”. E a suo giudizio l’investimento oggi piu’ redditizio e’ quello nella formazione delle donne e degli uomini: il primato del capitale umano su quello della materialita’ e delle merci.
In questo senso, ha avvertito il presidente della Conferenza dei rettori, gli interventi per quanto penetranti sono stati largamente incompleti, tanto che oggi ci troviamo a discutere di un disegno strategico al quale mancano porzioni significative e di cui si fa fatica a vedere l’unita’ e l’armonia.
“Per troppo tempo – ha aggiunto – l’universita’ e’ stata abbandonata a se stessa. L’autoreferenzialita’ e’ stata molte volte la risposta ‘autoimmune’ di un organismo che trovava negli interlocutori istituzionali solo sordita’ e lontananza”. Tra i capitoli illustrati da Tosi la “grave carenza di risorse” che provoca “l’allontanamento dalla ricerca universitaria dei giovani piu’ dotati”, l’urgenza di cambiare le forme di reclutamento (“purche’ il numero degli idonei sia legato alle richieste delle universita’”), il sistema di finanziamento, che Tosi ha detto di considerare “un altro cantiere aperto”.
“Mi ribello – ha affermato – al luogo comune secondo il quale l’universita’ sarebbe esclusivamente un luogo in cui si procede a facili assunzioni di personale”. E ha sottolineato con rammarico come i parametri che misurano gli investimenti nella formazione superiore “pongono il nostro Paese agli ultimi posti in Europa, dal numero degli studenti per docente a quello dei ricercatori, dai fondi per il funzionamento e per l’edilizia a quelli per le residenze degli studenti”. Tosi ha poi criticato i progetti di “riformare la riforma universitaria”, dichiarando, tra gli applausi, “inopportuno intervenire su una riforma appena varata”.
Altro elemento considerato criticamente da Tosi la scelta di “dare riconoscimento a universita’ ‘telematiche’ staccate dalle realta’ universitarie esistenti e, anzi, alternative ad esse”. Iniziative, ha sottolineato, “non condivisibili ne’ accettabili e incoerenti con lo scopo dichiarato di voler innalzare il livello dell’insegnamento”.
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