Mondo

Nigeria: Halliburton nei guai

La filiale della celebre multinazionale petrolifera americana accusata per la scomparsa di due apparecchi radioattivi

di Joshua Massarenti

La Nigeria ha vietato la filiale locale della società di servizi petrolifera statunitense Halliburton di firmare contratti pubblici e bloccato tutte le sue attività su suolo nigeriano. L’accusa è grave: negligenza nella scomparsa di due apparecchi radioattivi.

“Il governo federale ha deciso un embargo contro l’attività della Halliburton Energy Services Nigeria Limited (Hensl) in seguito ad una negligenza che ha provocato la perdita di due fonti ionizzanti radioattive in Nigeria nel 2002” ha indicato un comunicato dell’ufficio di presidenza nigeriano, aggiungendo che “fra le altre infrazioni, l’impresa ha rifiutato di cooperare con le autorità governative per garantire il ritorno in Nigeria delle fonti di radiazioni e trovare una soluzione a questa vicenda”.

Il comunicato si riferisce a apparecchi trasmettitori di radiazioni che permettono di compiere delle misurazioni nei pozzi di petrolio. A firmare l’embargo è stato il presidente della Nigeria in persona, Olusegun Obasanjo, il quale ha avvalorato la sospensione di tutti i contratti già firmati tra la Hensl e i ministeri, agenzie governative o paragovernative nigeriani.

Da parte sua, l’Halliburton, diretta fino al 2000 dall’attuale vice presidente degli Stati Uniti Dick Cheney, ha aperto un’inchiesta interna per indagare sulle condizioni nelle quali è stato costruito un sito di liquefazione di gaz naturale da parte di Tsk, una società di cui Kellogg Brown and Root (Kbr), una filiale di Halliburton, detiene il 25%.

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