Dibattiti

Disabilità e lavoro. Il digitale strumento di inclusione

È in programma mercoledì 22 gennaio a Milano (ore 10) un incontro promosso dall'associazione Premio Bomprezzi - Capulli. Tra i temi affrontati il ruolo delle nuove tecnologie e dell'Ai come driver per l'occupazione e le nuove normative sull'accessibilità digitale

di Redazione

Come è connesso il digitale con il mondo del lavoro e l’accessibilità? quali i cambiamenti in atto? e come le nuove tecnologie potranno favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità?

Sono alcune delle domande al centro del dibattito organizzato a Villa Mirabello a Milano dall’associazione Premio Bomprezzi Capulli. Mercoledì 22 gennaio a partire dalle ore 10 è infatti in programma un incontro in cui analizzare come le tecnologie digitali, a partire dall’intelligenza artificiale, possono e devono diventare driver di inclusione per le persone con disabilità.

Nuove professioni e norme

Soprattutto nel mondo del lavoro dove si affacciano nuove professioni e nuove opportunità grazie anche a tre normative – due italiane e una europea – che hanno messo al centro dell’azione delle istituzioni l’accessibilità dei prodotti e dei servizi digitali. Stimolando gli investimenti, aprendo nuovi mercati.

Le norme che cambiano lo scenario dell’accessibilità digitale. Il decreto legge n.76 del 16 giugno 2020 – ricorda una nota – è entrato in piena operatività da giugno del 2022 e allarga gli obblighi della accessibilità digitale espressi dalla normativa Stanca del 2004 anche alle aziende private con un fatturato medio superiore ai 500 milioni di euro negli ultimi 3 anni. In precedenza i vincoli erano riservati solo al mondo delle istituzioni pubbliche. 

Il non rispetto delle norme contenute porta a una sanzione che può arrivare al 5% del fatturato. Il 25 giugno 2025 scatteranno i vincoli espressi dalla direttiva europea 2019/882 – l’European accessibility act – che norma in materia di requisiti di accessibilità per determinati prodotti e servizi, con particolare attenzione al mondo del digitale. A queste si intreccia anche la sperimentazione della nuova legge delega sulla disabilità partita a gennaio.

«La rivoluzione tecnologica è da vivere come una fondamentale occasione per includere le persone con disabilità», commenta Simone Fanti, vicepresidente Premio Bomprezzi – Capulli. «Integrazione attraverso servizi e prodotti pensati anche per le persone con disabilità, ma non solo. La facilità d’uso consente l’accesso al mondo del digitale anche a chi ha una età avanzata o poca dimestichezza con le tecnologie. Ma lo sviluppo di hi-tech accessibile necessita anche del lavoro e delle competenze delle persone con disabilità e questo apre nuovi spiragli di impieghi. Va ricordato, infatti, che il tasso di disoccupazione per le persone con disabilità è quasi il doppio rispetto alla media nazionale».

Due disabili su 3 sono disoccupati. 

In Italia – secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istat ed elaborati da Manageritalia – sui circa tre milioni di persone con disabilità, solo il 32,5% (nella fascia d’età 15-64 anni) risulta occupata, contro il 58,9% della media nazionale.
Una situazione che è migliorata negli anni, grazie alla legge n. 68/99 sul collocamento mirato, si è assistito a un netto incremento della quota di persone con disabilità presenti nel mercato del lavoro che sono passate dal 40,2% del 2011 a oltre il 52% nel 2022. Un gap ancora da colmare che costringe le persone con disabilità a un livello economico medio basso come dimostrano i dati della ricerca “Disabilità e povertà nelle famiglie italiane” di Cmb Italia che sarà presentata il 22 gennaio dal direttore della ong, Massimo Maggio.

I relatori dell’incontro

E proprio del gap retributivo e delle difficoltà di accesso al mondo del lavoro discuteranno i partecipanti all’incontro di Villa Mirabello: Arianna Petra Fontana di Fondazione Comunità di Milano; Emanuela Trevisi, Fondazione Asphi, Alexa Pantanella, fondatrice di D&I Speaking autrice di Eppur ci siamo; Elio Benvenuti, Dyslexic Advocate, Diversity&Disability Manager; Beatrice De Luca di fondazione Asphi; Diana De Marchi, consigliera delegata alle Politiche del Lavoro, Politiche Sociali, Pari opportunità città metropolitana di Milano; Francesca Lai, Diversity, Equity & Inclusion Manager; Haydee Longo, avvocato e presidente della Consulta delle persone con disabilità di Milano; Alessandro Manfredi, presidente di Ledha; Daniele Regolo, Diversity & Inclusion Ambassador Gruppo Openjobmetis.

Inclusione, come sta l’Italia? Il rapporto

7 italiani su 10 pensano che in Italia l’inclusione delle persone con disabilità sia ferma al palo: sotto accusa sia la cittadinanza che lo Stato. Le politiche governative messe in atto non sono considerate efficaci da metà della popolazione italiana. Questi i risultati del quarto rapporto dell’Osservatorio Cittadini e disabilità, un’indagine SWG su come sta cambiando nel tempo la percezione dell’opinione pubblica sulla disabilità, lanciata in occasione del Premio Bomprezzi – Capulli promosso grazie a Fondazione CRC, Fondazione di Comunità Milano, CBM Italia. 

Il Premio giornalistico nazionale celebra Franco Bomprezzi, pioniere del racconto del mondo della disabilità e dell’inclusione. Si affianca il concorso dedicato al giornalismo positivo in ricordo della collega del Tg2 Maria Grazia Capulli, ideatrice e conduttrice della rubrica televisiva “Tutto il Bello che c’è” su Raidue. Ogni anno sono assegnati i Premi ai lavori giornalistici che danno attenzione alle fragilità e all’inclusione, ai diritti e alle comunità marginali, e a notizie dal taglio positivo che siano in grado di contribuire alla partecipazione ed alla coscienza civica dei cittadini (qui l’ultima edizione). 

Durante l’evento di Milano sarà assegnata una menzione speciale dedicata al “Giornalismo sociale”.

In apertura photo by Joshua Sortino on Unsplash

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