Mondo

Darfur: presto risoluzione del Consiglio di sicurezza

Al vaglio progetto di risoluzione statunitense

di Joshua Massarenti

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu potrebbe votare domani il progetto di risoluzione americano che prevede sanzioni petrolifere contro il Sudan qualora Kharum non ristabilisse la sicurezza nel Darfur. “Il mio pronostico è che il voto verrà probabilmente compiuto sabato” ha dichiarato alla stampa l’ambasciatore statunitense all’Onu John Danforth al termine delle consultazioni del Consiglio di sicurezza sul progetto di risoluzione degli Stati Uniti. Il progetto è già stato modificato due volte per evitare il veto cinese, dovrebbe subire una terza modifica al fine di ottenere la più larga adesione possibile. Per essere approvata, una risoluzione deve raccogliere almeno nove voti sui quindici che compongono il Consiglio di sicurezza, senza subire il veto di uno fra i cinque membri permanenti (Cina, Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia). Occhi puntati sulla Cina quindi. L’ambasciatore cinese Wang Guangya ha dichiarato che la terza versione del progetto di risoluzione aveva consentito “qualche progressi e miglioramenti”, sottolinenado però che “rimangono alcuni problemi”. Per “problemi” si vuole intendere “la questione delle sanzioni” ha rivelato l’ambasciatore pakistano, noto per rappresentare un Paese (il Pakistan) vicino al regime di Khartum. Ad ogni modo, il progetto di risoluzione vincola l’esame di eventuali sanzioni a consultazioni con l’Unione Africana (UA). Il progetto chiede inoltre al Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan di creare una commissione internazionale per indagare sulle esazioni commesse nel Darfur e per determinare “se degli atti di genocidio” vi sono stati perpetrati. Nel pomeriggio di ieri, Annan aveva incitato il Consiglio di sicurezza “a agire al più presto su un progetto di risoluzione”.


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