Welfare

Contratti: Pezzotta, priorità discutere su riforma sistema

Lo ha detto il segretario della Cisl Savino Pezzotta, intervenendo a Bari a un convegno della Fiera del Levante

di Paolo Manzo

Il segretario della Cisl Savino Pezzotta, intervenendo a Bari a un convegno della Fiera del Levante, e’ tornato sulla questione dei contratti e dei rapporti con le altre organizzazioni sindacali. ”Noi abbiamo posto la necessita’ di discutere dei contratti – ha detto – vedo che mi si risponde con delle battute che non capisco. Ne’ voglio entrare nel merito. Nessuno di noi ha mai sottovalutato le questioni del sistema industriale – ha aggiunto – e ritengo che siano per noi prioritarie. Noi abbiamo posto la questione del contributo del sindacato ai processi innovativi, la questione cioe’ di una riforma del sistema contrattuale. Questo e’ il tema del sindacato”. ”Vedo che si discute, invece, se il congresso di un partito deve essere fatto prima o dopo. Non capisco: i partiti discutano le loro cose ma le cose sindacali dovremmo imparare a discuterle noi. Ma cio’ non sta avvenendo. E, siccome, questo modello contrattuale – ha spiegato – con la fine della politica dei redditi e della concertazione e’ impostato alla moderazione salariale, tutti devono sapere che non lo vuole cambiare chi vuol restare ancorato a quello schema e non vuole fare in modo che la produttivita’, che le imprese hanno creato o che creeranno, venga distribuita. Per carita’ – ha precisato – poi io sono per la politica dei redditi, per tutelare i salari reali, per valorizzare le pensioni”. Pero’, bisogna sapere che in questi ultimi anni le retribuzioni non hanno avuto una valorizzazione perche’ la produttivita’, dove e’ stata prodotta, non e’ stata distribuita in modo normale. Io il tavolo della concertazione non l’ho sospeso”, ha attaccato. ”Avevamo fatto osservazioni su cui aspettiamo risposte da Confindustria. Chi lo ha abbandonato sa perche’ lo ha fatto. Ma non e’ possibile parlare di innovazione del sistema contrattuale. Chi si ostina – ha proseguito – a non voler chiedere a Confindustria di fissare la data per l’avvio di un confronto vuol dire che intende mantenere uno schema, che io non abbandono finche’ non ne ho uno nuovo, che e’ impostato per sua natura alla moderazione salariale. Basta saperlo. E’ un dibattito che non puo’ avvenire nell’indeterminatezza, cioe’ tra di noi e poi vediamo. Mi sembra un po’ la storia di Bertoldo che, a furia di cercar la pianta dove farsi impiccare, e’ finito a chiedere la pianta di prezzemolo. Siccome io credo, invece, che fissare una data diventi un impegno pressante per tutti, a trovare l’unita’ fra di noi, la mancanza di una data lascia il dubbio che questo tema non si voglia affrontare. Sono comunque sempre disponibile – ha concluso – a riprendere il confronto con le altre organizzazioni, sapendo che questo e’ uno snodo dal quale non possiamo sicuramente sfuggire”.


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