Non profit
Staminale
Oggi si possono manipolare gli elementi della vita. A fin di bene o come sognava il vecchio Adolf. E se si introducesse la terza via?
di Alter Ego
«Un bambino di cinque anni è stato guarito dalla talassemia grazie alle cellule staminali del sangue prelevato dal cordone ombelicale di due fratellini gemelli. I due gemelli sono nati dalla provetta e con la selezione degli embrioni. Lo rivela il biologo che ha seguito la coppia, prima del concepimento, in un centro di Istanbul: ?Abbiamo creato 12 embrioni?, racconta Francesco Fiorentino, ?e scartato quelli malformati per impiantare nell?utero solo i tre sani. Due di essi si sono sviluppati?. In Italia la diagnosi preimpianto è vietata dalla legge sulla procreazione assistita». Così, sulla prima pagina del Corriere della Sera del 7 settembre, la questione staminale. 32 righe sintetiche per una delle frontiere più avveniristiche della storia umana. 32 righe in cui, però, si adombra tutto il nocciolo della questione staminale. E cioè: dove si può arrivare, nella vita? E che cos?è la vita? Cosa significa vivere, oggi che si possono ?manipolare? (anche in senso buono, come qui) gli elementi della vita? Perché l?attesa sulla questione staminale è immensa, ma il rischio è enorme, perché dall?altro lato la possibilità di ?scartare? embrioni può portare all?eugenetica, alla legittimazione di tanti piccoli bambini sanissimi con gli occhi azzurri e i capelli biondi. Mostri meravigliosi, ma mostri. Proprio come voleva il vecchio Adolf. Forse, il discrimine tra la speranza e il baratro è ancora troppo sottile per noi.
P.S. Un piccolo dubbio. E se la vita non fosse né un diritto né un dovere ma un dono, la questione staminale cosa diventerebbe?
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