Famiglia

La Siria avrebbe testato armi chimiche sulle popolazioni civili del Darfur

Lo rivela il quotidiano tedesco "Die Welt", secondo il quale sarebbe coinvolto anche il regime sudanese

di Joshua Massarenti

Il quotidiano tedesco “Die Welt” afferma nell’edizione di oggi che la Siria ha testato armi chimiche sui civili del Darfur. I test, risalenti al giugno scorso, rientrerebbero nel quadro della cooperazione militare di Damasco con il regime del presidente Omar el-beshir. Decine di persone sarebbero state uccise e molte altre persone avrebbero presentato ferite molto probabilmente causate da armi chimiche. Il quotidiano tedesco non ha saputo inditicare una data precisa in cui questi test sono stati effettuati, né tantomeno la tipologia dei prodotti chimici utilizzati. Già il 2 agosto scorso, rivela Di Welt, un articolo pubblicato sul sito internet arabo “Ilaf” affermava che nel luglio precedente, decine di corpi congelati erano stati improvisamente trasportati all’ospedale di Khartum, la capitale del Sudan. Sempre secondo fonti non precisate, questi test seguono incontri recenti tra militari siriani e sudanesi. Alcuni ufficiali dell’esercito siriano si sarebbero incontrati nel maggio 2004 con dei dirigenti dell’armata sudanese nei dintorni di Khartum per definire un programma di cooperazione militare. La delegazione siriana avrebbe suggerito ai loro omologhi sudanesi una cooperazione particolarmente incentrata sulle armi chimiche. A riguardo, è stato proposto di testare gli effetti delle armi chimiche sui ribelli dell’Armata di Liberazione del popolo sudanese (SPLA) nel sud del Paese. Ma visto che i negoziati di pace con questi ribelli erano in fase molto avanzata, la delegazione sudanese avrebbe a sua volta orientato la sua scelta sulle popolazioni civili del Darfur. Dal febbraio 2003, una guerra civile devastante sta opponendo l’esercito sudanese e le milizie Janjaweed a due movimenti armati darfuriani, il Movimentogli scontri armati hanno provocato oltre 30.000 morti, 200.000 rifugiati nel vicino Ciad e oltre 1,2 milione di sfollati.


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