Chiesa e volontariato

Giubileo, così si preparano i volontari delle Misericordie

«L’icona Croce del Giubileo e la Peregrinatio tracciano un periodo di straordinaria importanza per l'intero Movimento delle Misericordie», sottolinea il presidente nazionale delle Misericordie d’Italia, Domenico Giani, «testimoniando quello stesso spirito che anima ogni Misericordia e ispira e guida il nostro servizio quotidiano». I volontari dell'antica Confederazione parteciperanno in forze all'Anno santo dei volontari il prossimo 8 e 9 marzo

di Giampaolo Cerri

È la “Peregrinatio” della Croce del Giubileo tra le Misericordie italiane, l’icona che il Correttore spirituale nazionale delle Misericordie d’Italia, monsignor Franco Agostinelli ha fortemente voluto, con lo scopo di porre all’attenzione del mondo delle Misericordie l’importanza dell’Anno Giubilare appena cominciato «quale necessaria riflessione per una maggior consapevolezza sull’identità e sulla storia della Misericordia stessa», spiega una nota della Confederazione.

La Perigrinazione è cominciata il 6 gennaio scorso e l’icona è stata benedetta a Roma da Papa Francesco oggi.

Il Papa durante la benedizione dell’icona

«Nel frattempo», prosegue una nota, «si sono già avvicendati i primi appuntamenti alla Misericordia di La Serra e San Romano in provincia di Pisa. Dopo la benedizione del Santo Padre la Croce del Giubileo riprenderà il suo itinerario di Misericordia in Misericordia che, partito dalla Toscana, si estenderà a tutta Italia; avrà un suo momento di rilievo con il Giubileo del Volontariato dell’8 e 9 marzo, in rappresentanza degli oltre 5mila volontari delle Misericordie d’Italia attesi a Roma e in Vaticano per il grande evento; e proseguirà per tutto il resto dell’Anno giubilare fino all’Epifania del 2026».  

Il senso della Peregrinatio

«La Peregrinatio e l’icona Croce del Giubileo sono state concepite con il significato di non ridurre l’evento Giubilare ad alcune date bensì di considerarlo come la testimonianza di quel pellegrinaggio di speranza che è!», racconta il monsignor Agostinelli, «una serie di momenti di crescita che c’impegnano per tutto l’anno in una riflessione spirituale, una revisione della nostra fede e una scelta continuativa di carità. Accompagnati costantemente da quella fantasia della carità che ci guidi ad andare incontro ai bisogni e alle richieste delle persone che incontriamo nella nostra vita».

«L’icona Croce del Giubileo e la Peregrinatio tracciano un periodo di straordinaria importanza per l’intero Movimento delle Misericordie», sottolinea il presidente nazionale delle Misericordie d’Italia Domenico Giani, «testimoniando quello stesso spirito che anima ogni Misericordia e ispira e guida il nostro servizio quotidiano. Costituiscono la manifestazione dell’essere “Pellegrini di Speranza” che più abbiamo a cuore».  

Prosegue ancora la nota: «La Croce del Giubileo, proprio in quanto simbolica “icona” itinerante, è davvero un unicum che concentra in sé e veicola molti altri simboli, ognuno con un suo specifico significato di valori: l’ancora, il legno d’olivo, il Rosario, l’immagine della Madonna della Misericordia, il filo spinato, una scheggia, una roccia e la terra».

Una croce, tanti contributi

La realizzazione stessa della Croce del Giubileo è un lavoro collettivo: gli artisti dell’Associazione nazionale Città dei Presepi, dell’Unione cattolica artisti italiani di San Miniato, «in ciò ringraziando anche l’ingegno e la manualità di un gruppo di artigiani e tecnici coordinati da Fabrizio Mandorlini: Emilio Bertini, Gabriele Corti, Giancarlo Turini, Claudio Terreni, Andrea Lavecchia, Carlo Calvetti, Sauro Benedetti». 

«Il legno dell’olivo da cui è stata ricavata la Croce proviene da Cerreto Guidi (Fi) grazie all’interessamento di Massimo Irrati», si concludono i rigraziamenti, «la scheggia e il filo spinato sono stati messi a disposizione da Michele Fiaschi». L’ancora apparteneva a una piccola imbarcazione di Viareggio.

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