Famiglia

Abbattere le barriere attraverso lo sport

Il Movimento italiano dei diritti umani è nato 15 anni fa in provincia di Lecce per sensibilizzare persone e istituzioni nei confronti dell’handicap (di Andrea Della Bella).

di Redazione

Tre lustri dedicati allo sport come mezzo per far sentire la propria voce e la necessità di un mondo senza barriere mentali e architettoniche. Questo l?impegno che Salvatore Caputo, atleta disabile e tra i fondatori di Midu, porta avanti in tutta Italia da quindici anni. La prima campagna sociale organizzata da Caputo anticipa di quattro anni la nascita del movimento. «Dopo la strage di tifosi all?Heysel ho girato in diversi stadi italiani con uno striscione per ricordare quelle vittime», spiega Caputo. «Per me è stato un modo per iniziare un percorso di sensibilizzazione che poi, con la nascita di Midu, è cresciuto, tanto che in questi anni abbiamo organizzato molti utili incontri con i giovani, ponendo l?accento sui rischi che a volte si corrono in maniera inconsapevole e che possono causare danni irreparabili». Non è, infatti, un caso che l?associazione sia impegnata sul fronte dell?educazione stradale: «Spesso un comportamento non corretto sulle strade può provocare incidenti e sono molti i giovani che subiscono danni irreparabili rimanendo disabili». Prevenzione quindi, ma anche impegno per abbattere le barriere architettoniche, veri e propri ostacoli insormontabili per tutti coloro che hanno difficoltà motorie. «Anche qui le manifestazioni e le battaglie organizzate sono state molte», ricorda Caputo. «L?associazione in particolare è riuscita ad aprire un dialogo con le istituzioni a livello comunale, provinciale e regionale, riuscendo a sensibilizzare molti amministratori e risolvendo alcune situazioni critiche». In tutto questo agire per sensibilizzare, lo sport ha un ruolo cruciale. Proprio attraverso l?organizzazione e la partecipazione dell?associazione ad eventi sportivi, Midu riesce a ottenere una maggiore visibilità ed entrare in contatto con molte persone, soprattutto giovani. «Del resto in questi anni abbiamo constatato che purtroppo esistono ancora molte barriere sia architettoniche sia mentali». Per quanto riguarda l?handicap, i preconcetti sono tantissimi e il fatto di permettere alla gente di mostrare come anche per un disabile sia possibile praticare una disciplina sportiva diventa fondamentale «sia per le persone definite normodotate che per i disabili stessi», conferma Caputo. Midu poi si batte per il rispetto del diritto al lavoro e allo studio. «Ancora oggi ci sono alcuni bambini con problemi di handicap che a scuola non hanno l?insegnante di sostegno o, se ce l?hanno, l?affiancamento è limitato e non copre tutto l?orario scolastico settimanale». La recente festa per il quindicesimo anno di fondazione di questa associazione, che ha avuto uno dei suoi momenti forti negli incontri di tennis di singolo e doppio misto al Circolo tennis di Carmiano, il centro del leccese dove ha sede il Midu, ha rappresentato anche un importante momento per ricordare le molte iniziative portate avanti avendo come unico sponsor il messaggio di pace «Midu for peace». «Questo è uno slogan che vuole essere un messaggio di speranza per tutti e non solo per i disabili», ha concluso Salvatore Caputo che, grazie anche al suo costante impegno, si è guadagnato l?appellativo di «apostolo della disabilità e della solidarietà».

Andrea Della Bella

Movimento italiano dei diritti umani via Monte Santo 10 – 78041Carmiano (LE) tel. 339.7109180 midusporthandicap@virgilio.it

Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA