Welfare

Immigrati: il decreto flussi in Gazzetta Ufficiale

Quasi escluse le regioni meridionali per «l'alto tasso di disoccupazione»

di Gabriella Meroni

Per il 2001 e’ previsto in Italia l’ingresso di 50 mila stranieri extracomunitari per lavoro a tempo determinato e indeterminato e di 33 mila per lavoro stagionale. Lo prevede il decreto sui flussi stranieri, pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale che lascia fuori dal riparto le regioni con un altissimo tasso di disoccupazione. Si tratta di Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia. Il sottosegretario al ministero del Lavoro, Paolo Guerrini, ha specificato che l’indicazione del ministero non riguarda l’intera previsione di flusso. Il riparto ha interessato l’intera quota prevista per lavoro stagionale 33 mila unita’ e 20.900 unita’ dei restanti 50 mila ingressi. ”Per la quota da ripartire -ha sottolineato Guerrini- abbiamo seguito un criterio forte: la valutazione dei differenti mercati del lavoro regionali. Per i lavoratori stagionali, si e’ seguito un criterio di proporzionalita’ rispetto alle esigenze di fabbisogno rilevato. Per gli altri lavoratori subordinati si e’ tenuto conto del fabbisogno rilevato, corretto in relazione al tasso di disoccupazione di ogni regione e cioe’ piu’ alto e’ il numero di coloro che ricercano un lavoro e meno sono gli ingressi assegnati. Anche per le regioni del Centro-nord, quindi, e’ il tasso di disoccupazione a determinare la quota maggiore o minore di autorizzazioni ad assumere stranieri”. Veneto, Friuli, Piemonte e Lombardia sono le regioni che avranno, sul fronte del lavoro a tempo determinato, la quota di stranieri piu’ alta tra albanesi, tunisini marocchini e somali. Rispettivamente con 3.287,2.566 2.200 e 2.044. Seguono Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Lazio con 1.190 extracomunitari , 286 dei quali di nazionalita’ albanese. Per quanto riguarda le quote per tutte le nazionalita’ per le autorizzazioni al lavoro stagionale, a Bolzano andranno 8.282 extracomunitari, 4.463 a Trento, 2.389 in Veneto. Saranno 1.653 in Emilia Romagna, 864 in Piemonte. Il sottosegretario al ministero del Lavoro spiega ancora che si e’ voluto rivolgere ”un invito alle organizzazioni dei datori di lavoro e alle istituzioni locali a mobilitarsi pienamente per utilizzare le forze di lavoro disponibili sul territorio e contribuire cosi’ a contenere la disoccupazione e ad utilizzare tutte le occasioni di reddito”.


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