Giovani

Servizio civile, come presentare la domanda? Sette dritte per fare la scelta giusta

Il bando scade il 18 febbraio. Grazie all'aiuto e ai suggerimenti della presidente della Conferenza nazionale enti Servizio civile - Cnesc, Laura Milani, abbiamo realizzato una guida agile ed esaustiva

di Chiara Ludovisi

C’è tempo fino al 18 febbraio per partecipare al bando del servizio civile universale (qui il testo integrale), in Italia e all’estero. «Ma è meglio non ridursi agli ultimi giorni, perché alla fine può crearsi sovraffollamento e il rischio è che il sistema si blocchi. E chi non ha lo Spid, si attivi subito per farlo, perché senza quello, non è possibile presentare la domanda (qui tutte le indicazioni per farlo, ndr)».

Una guida passo dopo passo

Sono queste alcune delle preziose “dritte” che Laura Milani, presidente di Cnesc, suggerisce ai giovani tra i 18 e i 28 anni che intendano avvicinarsi a questa esperienza. 

Ecco allora, di seguito, una guida che accompagna passo dopo passo nello svolgimento della procedura, dalla scelta del progetto fino alla selezione, con i consigli pratici per non commettere errori, rischiando di perdere quella che Milani non esita a definire «un’opportunità unica».

Perché candidarsi: 5 buone ragioni

Il servizio civile è una scelta che fa bene a se stessi e agli altri. Per almeno cinque motivi, secondo Laura Milani: «Primo, perché è un’opportunità unica di imparare facendo: tutti gli altri percorsi formativi formali esistenti in Italia sono per lo più teorici. Secondo, perché soprattutto per chi studia in un certo ambito (per esempio Scienze dell’Educazione, o Psicologia), ma anche per chi non ha ancora le idee chiare, è un’occasione per sperimentarsi. Terzo, perché sviluppa competenze trasversali di cittadinanza, oggi molto ricercate nel mondo del lavoro ma in generale utili in tutti i progetti di vita. Quarto, perché da qualche tempo questa esperienza, se portata a termine positivamente, assicura una riserva del 15% nei concorsi pubblici. Infine, perché permette di rendersi utili alla comunità, nel proprio Paese oppure all’estero».

Al volontario in servizio civile, lo ricordiamo, è riconosciuto un compenso mensile di 507,30 euro, a fronte di un impegno richiesto di 25 ore, o di un monte ore annuo compreso tra  954 e 1.145 ore, a seconda della durata del progetto, che può variare dai 10 ai 12 mesi.

Come scegliere il progetto

Ogni candidato può presentare la domanda per un solo progetto di un unico ente, in una sola sede. Le macroaree sono diverse, così come diverse sono le attività proposte, in Italia (qui il motore di ricerca) così come all’estero (qui il motore di ricerca per i progetti all’estero).
«Il mio consiglio è scegliere un progetto che sia sostenibile, ma che permetta anche di esprimere le proprie attitudini personali. E poi», spiega Milani, «una volta individuato il progetto, va letta con attenzione la scheda sintetica con tutte le indicazioni e i requisiti. Io però suggerisco di non accontentarsi di leggere, ma di contattare sempre l’ente e possibilmente andare a vedere la sede di persona, o partecipare agli incontri formativi, prima di fare domanda. Spesso infatti arrivano in selezione ragazzi che si sono candidati a un progetto sulla base di ciò che hanno letto, ma poi si accorgono che cercavano qualcos’altro. Questo perché non è sempre facile tradurre una realtà in una scheda. La dimensione di orientamento fa la differenza nella scelta: la piattaforma da un lato semplifica le procedure, dall’altro rischia di far perdere la relazione. Un altro consiglio è quello di considerare, soprattutto per l’estero, anche destinazioni di solito meno gettonate, come il Paesi dell’Est Europa, per esempio, che presentano opportunità molto interessanti. Per quanto riguarda l’Italia, in genere i progetti di assistenza faticano a coprire per intero i posti disponibili e offrono quindi maggiori possibilità in fase di selezione». 

Alcuni progetti hanno una riserva di posti dedicati ai giovani con minori opportunità: giovani con disabilità, con bassa scolarizzazione, con difficoltà economiche, care leavers, giovani con temporanea fragilità personale e sociale.

Come presentare la domanda

Una volta scelto il progetto, si procede, tramite Spid, alla presentazione della domanda sulla piattaforma DOL. In caso di errore, o di ripensamento, è possibile modificare la domanda fino al giorno precedente la data di scadenza e presentarne una nuova fino al giorno e all’ora di scadenza del bando, cioè fino alle ore 14:00 del 18 febbraio 2025. 

«Io però consiglio di non presentare né modificare la domanda gli ultimi giorni, perché se c’è alta concentrazione e il sistema può bloccarsi, come è successo lo scorso anno. Un altro consiglio per la fase di presentazione della domanda è di allegare sempre un curriculum completo, indicando tutte le esperienze significative. E di dare la propria disponibilità a subentrare in altri progetti, nel caso in cui non si venisse selezionati per quello scelto» suggerisce Milani.

E dopo la domanda? 

Tutti i candidati che rispettino i requisiti i richiesti sono convocati alle selezioni: colloqui che possono essere online o in presenza, a discrezione degli enti. «La convocazione avviene almeno 10 giorni prima tramite il sito dell’ente, quindi il consiglio in questo caso è quello di controllare frequentemente, anche se alcuni inviano anche la convocazione via mail», spiega Laura Milani. «Anche le modalità di colloquio e i criteri di valutazione sono pubblicati sul sito dell’ente, o possono comunque essere richieste dal candidato». 

Cosa portare il giorno del colloquio? «Innanzitutto la propria motivazione, che spesso è ciò che conta di più. E poi suggerisco di raccontare tutte le esperienze – di volontariato, per esempio – che possano avere valore nel servizio che si andrebbe a svolgere».

Cosa accade, se non si viene selezionati?

Le possibilità di essere selezionati sono variabili e difficili da calcolare, anche se sulla piattaforma è possibile visualizzare anche il numero di domande già presentate per ciascun progetto.
Il termine massimo di consegna delle graduatorie è indicato nel bando. L’ente è tenuto a inviare le graduatorie almeno un mese prima dall’avvio previsto. Si può risultare idonei non selezionati, quando i requisiti siano tutti presenti ma non si sia rientrati nella graduatoria: in questo caso, si può subentrare in altro progetto dello stesso ente, su richiesta di quest’ultimo, oppure su progetto di altro ente in cui risultino posti vacanti. «È il Dipartimento, in questo caso, che pubblica sul sito l’elenco dei posti vacanti, in modo da facilitare la richiesta di subentro da parte dei candidati idonei», spiega Milani.

Qualora si risulti invece non idonei, non si ha diritto al subentro, ma si potrà presentare una nuova domanda al prossimo bando, sempre che nel frattempo non decadano i requisiti. 

E se si viene selezionati? 

Il candidato selezionato dovrà scaricare dalla piattaforma DOL e sottoscrivere il contratto di Servizio civile firmato dal Capo del Dipartimento. La data di avvio in servizio degli operatori volontari è differenziata per i diversi programmi: il bando indica un calendario, con cinque date di inizio delle attività: 28 maggio, 30 giugno, 30 luglio, 9 settembre, 23 settembre.

«Gli enti sono tenuti a comunicare tempestivamente la data di avvio del progetto, ma consiglio comunque di controllare sempre il sito dell’ente, o ancora meglio di chiedere direttamente ai referenti» suggerisce Milani. «Inoltre, ricordo che è prevista e obbligatoria una fase di formazione, prima dell’inizio del progetto: consiglio quindi di verificare sempre le modalità, i tempi e i luoghi del percorso formativo, prima ancora di presentare la domanda, per verificarne la fattibilità sulla base delle proprie esigenze e dei propri impegni». 

Se per qualsiasi motivo si decide di rinunciare al servizio, sarà bene comunicarlo prima possibile: se la rinuncia avverrà prima della firma del contratto, questa non precluderà la possibilità di partecipare al prossimo bando. Diversamente, se si interromperà volontariamente il servizio, una volta firmato il contratto, non sarà più possibile partecipare ad altro bando. 

Il servizio civile è compatibile con studio o lavoro?

Teoricamente, sì: è possibile studiare, o lavorare, durante il servizio civile, a condizione che questo non pregiudichi l’impegno richiesto dal servizio. 

«In realtà, mentre il servizio civile in Italia può essere effettivamente compatibile con impegni di studio o di lavoro, credo che il servizio civile all’estero debba intendersi come totalizzante», chiarisce Milani. «Esso richiede infatti l’immersione in un contesto e diverso e spesso molto distante, per cui difficilmente è conciliabile con un altro impegno. In generale, poi, la compatibilità soprattutto con impegni di studio dipende anche dalle date di avvio: un progetto che parta a maggio, per esempio, è ovviamente incompatibile con l’impegno scolastico di uno studente delle superiori. Consiglio quindi di verificare sempre con l’ente anche la data di avvio prevista. Così come consiglio di controllare sempre se, nella scheda del progetto, siano richiesti requisiti aggiuntivi: alcuni Paesi, per esempio, prevedono l’età di 21 anni per il rilascio del visto. O, ancora, possono esserci vincoli di genere per alcune attività». 

Informarsi è fondamentale

Insomma, informarsi è fondamentale e c’è bisogno di tempo per farlo: chi non vuole perdere quest’occasione, farebbe bene ad attivarsi subito, se non lo ha già fatto, per sfogliare le pagine del bando e dei progetti e prendere contatto con gli enti, cercando di scovare, tra le tante diverse proposte, quella che più somiglia all’esperienza che sogna per sé. 

Indirizzi utili

Informazioni generali: www.scelgoilserviziocivile.gov.it/
Bando: https://www.politichegiovanili.gov.it/media/z3bjws0q/bando-scu-2024-18_12_2024_def-signed.pdf
Guida per la compilazione e la presentazione della domanda: https://scelgoilserviziocivile.gov.it/media/1150/nuovaguida_dol_bando2020_15_01.pdf
Motore di ricerca per i progetti in Italia
Motore di ricerca per i progetti all’estero:
Piattaforma DOL per la presentazione della domanda: domandaonline.serviziocivile.it/   
Faq: www.scelgoilserviziocivile.gov.it/faq-home/

Nell’immagine in apertura giovani all’uscita da scuola foto Valentina Stefanelli / LaPresse

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