Sostenibilità

Alto Adige: dal 2006 solo mezzi pubblici eco-compatibili

Questa mattina, intanto, sono stati presentati altri 6 autobus a metano acquistati di recente e che portano a 32 unità il numero degli autobus alimentati a metano

di Francesco Maggio

A partire dal 2006, in tutte le zone urbane della Provincia di Bolzano, a cominciare dal capoluogo, dovrebbero circolare solo mezzi di trasporto pubblici eco-compatibili. Questa mattina, intanto, sono stati presentati altri 6 autobus a metano acquistati di recente e che portano a 32 unità il numero degli autobus alimentati a metano; entro ottobre ne verranno acquistati altri 5, in questo modo un terzo del parco mezzi pubblici altoatesini sarà composto da autobus a metano. A partire dal 2006, infatti, tutti gli autobus pubblici che circoleranno a Bolzano, Laives, e Merano (compresa Lana) dovrebbero essere alimentati da questo carburante eco-compatibile. Con questa misura si punta a ridurre le problematiche ambientali, in maniera particolare quelle riguardanti le emissioni delle cosiddette polveri sottili. L?assessore provinciale alla tutela dell?ambiente Michl Laimer ha commentato: ”Le emissioni di un solo autobus della categoria Euro 0, sono pari a quelle di 500 automobili diesel; ed una macchina diesel, sempre a livello di polveri sottili, inquina 100 volte di più rispetto a quelle a benzina. Per questo è importante sia l?introduzione di un carburante come il metano”. Per sostenere l?introduzione dei mezzi alimentati a metano, sia nel trasporto pubblico che in quello privato, il Dipartimento Mobilità della Provincia Autonoma di Bolzano investe annualmente circa 10 milioni di euro. Le iniziative, che si rivolgono soprattutto, ai privati, comprendono anche una campagna di sensibilizzazione.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.