Incendi in California

Hollywood in fiamme: la colpa non è (solo) del clima

Sono ancora fuori controllo gli incendi che stanno devastando Los Angeles e mettendo in fuga molte celebrità di Hollywood. La colpa, spiega l’ecologo Jon Keeley, docente all’Ucla, è dei fortissimi venti asciutti che soffiano dalle montagne verso la costa della California del Sud. I vigili del fuoco lottano contro fiamme impossibili da contenere. La colpa non è solo del riscaldamento globale

di Elisa Cozzarini

Ci sono anche le star di Hollywood tra gli oltre 130mila sfollati a causa degli incendi che hanno colpito Los Angeles dal 7 gennaio. Due di questi fuochi sono ancora completamente fuori controllo, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters. Almeno cinque i morti. Molte scuole, compresa l’Università della California – Ucla, sono state chiuse.

La Bbc sottolinea il timore delle assicurazioni: gli incendi potrebbero risultare tra i più costosi della storia degli Stati Uniti, visto che la stima dei beni da risarcire sarebbe di oltre 8 miliardi di dollari, per l’alto valore economico delle proprietà nell’area colpita. Per la città di Los Angeles, sono i peggiori di sempre, e la situazione si potrebbe aggravare perché non sono previste piogge nei prossimi giorni. È soprattutto il vento a rendere inefficaci gli interventi dei vigili del fuoco.

Venti, clima e urbanizzazione

In generale, la comunità scientifica collega l’aumento del numero e dell’intensità degli incendi nella costa ovest degli Usa al riscaldamento globale, per l’aumento della temperatura e dei periodi siccitosi. Ma nello specifico, in un articolo pubblicato su The Conversation, l’ecologo Jon Keeley, docente all’Ucla, spiega perché i venti asciutti e potenti di Santa Ana, che soffiano dalle montagne verso la costa della California del Sud, possono essere così pericolosi. In media nella regione si verificano dieci eventi di questo tipo ogni anno, tra l’autunno e gennaio. È quando incontrano un ambiente secco, come ora, che si crea la tempesta perfetta per la propagazione del fuoco. «Di solito, a differenza di quest’anno, nella zona piove abbastanza da rendere umida la vegetazione, meno difficile da infiammare», afferma lo studioso.

I venti di Santa Ana non sono una novità, ma stanno diventando sempre più frequenti in questa stagione. In una recente ricerca, Keeley ha studiato l’evoluzione di 71 di questi eventi ventosi, dal 1948 a oggi. Il numero non cambia, negli anni, ma c’è uno spostamento nel tempo, verso dicembre e gennaio. «Per poter attribuire questo fatto al riscaldamento globale, però, c’è bisogno di altri dati», chiarisce. E aggiunge che se la California sta vivendo incendi più distruttivi che nel passato è anche per l’aumento dell’antropizzazione e, dunque, dell’estensione della rete elettrica, da cui il più delle volte parte il fuoco. Non ci sono più zone cuscinetto tra le case e il bosco.

Nella foto di apertura di AP Photo/Chris Pizzello/LaPresse, la Altadena Community Church, in fiamme a Pasadena.

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