Salute

Aids: rapporto choc sull’Europa dell’Est

Proviene dalla commissione Ue, preoccupata particolarmente dei paesi baltici. In Estonia e Lituania un andamento che non si verifica neppure in Africa

di Benedetta Verrini

Allarme Aids in Europa dell’Est. Lo ha detto oggi, presentando un rapporto per un nuovo approccio coordinato di lotta contro il virus, il commissario aggiunto alla sanita’, il ceco Pavel Telicka, ormai quasi al termine della sua breve esperienza all’eurogoverno. ”La situazione si sta deteriorando – ha avvertito Pavel Telicka, incaricato di seguire il problema dal commissario David Byrne – soprattutto nell’Europa orientale dove si assiste ad un aumento significativo del numero di sieropositivi. Il tasso di crescita su base annua – ha aggiunto – preoccupa particolarmente nei paesi baltici, in Estonia e in Lituania, con un andamento che non si verifica neppure in Africa. Per questo e’ necessario dare un rinnovato impulso all’iniziativa politica dell’Unione europea”. La situazione resta comunque critica anche nell’ Europa occidentale dove il numero dei nuovi casi di Aids e’ raddoppiato dal 1995. Secondo le stime diffuse dall’esecutivo Ue, sono un milione e 300 mila le persone che hanno contratto il virus nell’ Europa orientale e nei paesi vicini dell’Asia centrale (in Russia e in Ucraina e’ infetto un adulto su cento), mentre per l’Europa occidentale, dove tuttavia non figurano i dati di tutti i paesi, i sieropositivi sono stimati in 580 mila. Ad ovest e’ l’Italia ad avere il numero piu’ alto di sieropositivi con circa 140 mila infetti. In particolare nei paesi dell’Est, come in Estonia e in Lituania, l’Aids colpisce soprattutto i giovani: fino all’80% delle persone che hanno contratto il virus hanno meno di 25 anni. Principale causa del contagio resta la trasmissione per via sessuale, anche se in alcuni paesi soprattutto dell’Europa occidentale, tra cui l’Italia, secondo il rapporto della Commissione, l’uso di siringhe infette da parte dei tossicodipendenti e’ tuttora uno dei principali mezzi di proliferazione dell’epidemia. ”Le cifre indicano – ha rilevato Telicka – che c’e’ stata una caduta di attenzione da parte dei cittadini, forse dovuta anche ai successi di alcune medicine utilizzate che tuttavia non sono destinate a curare, ma solo a stabilizzare i sintomi”. Il documento messo a punto dalla Commissione vuol dare un maggiore impulso agli sforzi per impedire il propagarsi della malattia, alle misure per aiutare i malati dei paesi poveri ad ottenere nuovi vaccini e medicinali, ma a migliorare il coordinamento delle strategie messe in atto dai singoli stati membri. Si chiedono infine maggiori finanziamenti per la ricerca. Gli argomenti saranno affrontati dai ministri della sanita’ e dagli esperti in una conferenza che si terra’ a Vilnius, capitale della Lituania, il 16 e 17 settembre prossimi. Finora la Commissione europea ha destinato a programmi per la lotta all’Aids piu’ di un miliardo di euro.


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