Sostenibilità

Le ong: le agenzie di credito fanno poco per l’ambiente

Anzi: stanno peggiorando i cambiamenti climatici accrescendo il numero di centrali elettriche a carburante fossile all’estero

di Gabriella Meroni

Si e? aperto oggi a Parigi il meeting dei ministri dell?Ambiente dell?Ocse, che ha come tema centrale lo sviluppo sostenibile. Evento principale dell?incontro sara? la presentazione del rapporto sulle attivita? del gruppo dell?Ocse sulle agenzie di credito all?esportazione (Export Credit Agency ? ECAs), che aveva lo scopo di individuare delle linee guida ambientali vincolanti uniformi agli standard internazionali piu? evoluti, un compito per il quale il mandato scade proprio con la riunione di Parigi. Va pero? rimarcato che dopo cinque anni di negoziati non ci sono stati significativi passi avanti da riferire ai Ministri su questo punto specifico. Le agenzie di credito all?esportazione sono gli enti pubblici che erogano i piu? alti finanziamenti per i progetti del settore industriale nei paesi in via di sviluppo, progetti che spesso hanno devastanti impatti ambientali e sociali. Il supporto finanziario delle agenzie di credito per progetti infrastrutturali al momento supera di molto i finanziamenti forniti dalla Banca mondiale e dalle altre banche multilaterali di sviluppo. Mentre i leader delle piu? grandi potenze industriali del mondo portano avanti aspre discussioni per decidere delle sorti del Protocollo di Kyoto, le agenzie di credito dei loro governi stanno peggiorando i cambiamenti climatici accrescendo il numero di centrali elettriche a carburante fossile all?estero. Secondo un recente studio del World Resources Institute, le ECAs stanno finanziando almeno la meta? di tutti i progetti ad alto consumo di energia elettrica, che emettono gas serra, nei paesi in via di sviluppo. Oltre questo le ECAs finanziano lo sfruttamento minerario, il disboscamento e gli impianti chimici con dubbi effetti sullo sviluppo ed impatti socio-ambientali devastanti. Per finire molte ECAs finanziano anche il traffico di armi nei paesi economicamente piu? arretrati, contribuendo a peggiorare l?instabilita? politica ed economica di quei paesi. A fronte di questi dati oggettivi, le agenzie di credito all?esportazione non hanno delle linee-guida ambientali, e li? dove queste sono presenti sono del tutto inadeguate.La necessita? di norme ambientali vincolanti era gia? stata avanzata, inascoltata, nei meeting dei Ministri dell?Ambiente del G8 di Colonia, Okinawa e nel recente incontro di Trieste. Da anni numerose organizzazioni non governative internazionali si battono per denunciare questo stato dei fatti e per un?efficace riforma ad alto livello delle agenzie di credito. La rete delle ong creatasi per coordinare questo lavoro ha incontrato nella mattinata, con una sua delegazione, i Ministri dell?Ambiente dell?OCSE. Della delegazione faceva parte anche Antonio Tricarico della Campagna Occhio alla Sace. ?L?incontro e? stato alquanto soddisfacente? ha dichiarato Tricarico. ?Ci e? sembrato di capire che i ministri siano a conoscenza di un persistente problema di trasparenza ed accesso alle informazioni quando si parla di ECAs. Speriamo che le parole del Ministro francese Dominique Voynet, gia? espressasi su questa falsariga al meeting di Trieste, che evidenziavano la necessita? di effettuare ulteriori ricerche sulla questione delle linee-guida ambientali e di partecipare come ministri dell?Ambiente ai negoziati, siano confermate dai fatti? ha proseguito Tricarico. Ci auguriamo quindi che ci sia finalmente un reale impegno da parte dell?Ocse per far si? che le agenzie di credito all?esportazione abbiano delle valide normative ambientali e che nell?incontro di domani dei Ministri dell?Ambiente con i loro colleghi delle Finanze si estenda il mandato di un altro anno? ha concluso Tricarico.


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