Politica

Festival di Venezia: in ricordo dei bambini di Beslan

"Delega" di Primo Levi

di Daniele Segre

Quello che è successo a Beslan qui non si sente e il pubblico in questa domenica di sole è già in attesa davanti alla passerella in attesa dei divi. Ieri mentre passava Al Pacino tra urla di gioia e telefonini fotografici sospesi in aria per documentare l’evento, che io non riuscivo a vedere, ho chiesto ad una coppia di ragazzi: D.:Chi c’è? R.: Non lo so, l’importante è urlare! Ecco in questa domenica di lutto per il mondo intero per la strage di Beslan vorrei dedicare a tutti noi una poesia di Primo Levi “Delega” a cui io sono molto legato. DELEGA di Primo Levi Non spaventarti se il lavoro è molto: C’è bisogno di te che sei meno stanco. Poichè hai sensi fini, senti Come sotto i tuoi piedi suona cavo. Rimedita i nostri errori: C’è stato pure chi, fra noi, S’è messo in cerca alla cieca Come un bendato ripeterebbe un profilo, E chi ha salpato come fanno i corsari, E chi ha tentato con volontà buona. Aiuta, insicuro. Tenta, benchè insicuro, Perchè insicuro. Vedi Se puoi reprimere il ribrezzo e la noia Dei nostri dubbi e delle nostre certezze. Mai siamo stati così ricchi, eppure Viviamo in mezzo a mostri imbalsamati, Ad altri oscenamente vivi. Non sgomentarti delle macerie Né del lezzo delle discariche: noi Ne abbiamo sgomberate a mani nude Negli anni in cui avevamo i tuoi anni. Reggi la corsa, del tuo meglio. Abbiamo Pettinato la chioma alle comete, Decifrato la sabbia della luna, Costruito Auschwitz e distrutto Hiroshima. Vedi: non siamo rimasti inerti. Sobbarcati, perplesso; Non chiamarci maestri.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA