Mondo

Massacro di cristiani in India

Due preti e un seminarista sono stati uccisi ieri, 15 maggio, da un gruppo di militanti ind

di Gabriella Meroni

Torna a esplodere la violenza contro i cristiani in India. Due preti e un seminarista sono stati uccisi ieri, 15 maggio, da un gruppo di militanti indù a Imphal, stato del Manipur, nel Nordest dell’India. Le vittime erano tutti Salesiani di don Bosco, congregazione che gestisce otto scuole nella regione.

Secondo la ricostruzione di don Jonas Kerketta, vicario della provincia salesiana di Dimapur, alle 20 circa, ora locale, alcuni uomini armati di pistole, sono entrati nel Noviziato salesiano di Imphal e hanno ucciso don Raphael Paliakara, 43 anni, maestro dei novizi, don Andreas Kindo, 32 anni, e Joseph Shino, seminarista di 25 anni. L’omicidio dovrebbe avere una base interetnica: i malviventi hanno infatti chiesto a don Paliakara, responsabile della casa, di consegnare loro tutti i novizi appartenenti alla tribù Naga. Al suo fermo rifiuto, gli hanno sparato a sangue freddo. Uditi gli spari, don Andreas Kindo e Joseph Shino si sono precipitato fuori dalla casa e, visto il corpo del confratello, gli si sono avvicinati, ma sono stati subito investiti da una raffica di pallottole. Poi gli assassini sono scappati.
Don Thomas Mulayinkal, ispettore provinciale salesiano responsabile di quel territorio, ha riferito all’agenzia salesiana ANS che nell’area vi è un diffuso clima di terrore per le minacce e le estorsioni, mai soddisfatte, compiute da gruppi militanti armati. Don Mulayinkal ha anche annunciato la chiusura di tutte le scuole salesiane per più di un mese. Le violenze nel Manipur hanno già fatto di recente altre vittime: il 2 dicembre 2000 è stato ucciso padre Shajan Jacob Chittinapilly, sacerdote diocesano direttore di una scuola, mentre a febbraio 2001 un altro prete, minacciato di morte, è scampato a un attentato.

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