Mondo

Baldoni, l’amico dei fumetti giusti

Traduceva in italiano una striscia che in America è la sola ad aver vinto un Pulitzer. È la celebre Doonesbury di Garry Trudeau.

di Carlo Gubitosa

Dimmi chi traduci e ti dirò chi sei: non a caso un uomo dal pensiero libero come Enzo Baldoni si è divertito e appassionato anche nel tradurre fumetti che, ciascuno a suo modo, hanno alimentato le controculture americane che oggi chiedono a gran voce una alternativa al modello di sviluppo militar-petrolifero imposto con il pugno d?acciaio da due generazioni di Bush. Negli Usa la voce mediatica più critica e temuta dall?establishment non è quella di qualche autorevole quotidiano di opposizione, ma la striscia Doonesbury di Garry Trudeau, nata nel 1968 in ambito universitario e premiata nel 1975 con un premio Pulitzer, caso unico nella storia del giornalismo e del fumetto. Le strisce di Trudeau, pubblicate in Italia da Linus e in rete su Doonesbury@Slate, sono una vera e propria ?soap opera? illustrata, che spesso abbandona la pagina dei fumetti per essere pubblicata tra gli editoriali, e da trent?anni tiene sveglia la coscienza e la memoria dei suoi lettori con una critica documentata, severa e divertente a tutti i presidenti che si sono succeduti alla guida della Casa Bianca. Mike Doonesbury e i suoi amici non sono personaggi perennemente giovani come accade per altri fumetti, ma crescono, si sposano, divorziano, cambiano orientamento politico e se ne pentono, e in alcuni casi muoiono o rimangono mutilati in guerra. Lo scorso 21 aprile, infatti, B.D., il primo personaggio apparso sulla striscia, ha perso una gamba in combattimento rischiando la vita dopo essere stato richiamato come riservista in Iraq. Il fumetto, regno dell?immortalità, ha lasciato spazio per un attimo a qualcosa di definitivo e irreversibile. Un messaggio crudo e controverso al tempo stesso, che ha legato per sempre la ?vita? di un fumetto al destino delle truppe Usa, con la solita scia di polemiche e speculazioni sui ?limiti? di una satira che cerca solo di stabilire se esistono ancora dei limiti etici alla politica. Successivamente, in un paginone domenicale della striscia, Trudeau ha deciso di sostituire ai suoi disegni un elenco completo e fittissimo dei soldati statunitensi morti dall?inizio della guerra in Iraq. Ma il nome di Baldoni è legato anche ad un altro libro mitico: Batman: il ritorno del Cavaliere Oscuro. Per molti è una delle più grandi opere mondiali di narrativa illustrata, l?artista Frank Miller riscrive e ridisegna il mito dell?eroe in calzamaglia, raccontando la lotta di un Batman ormai anziano e sul viale del tramonto, ma comunque combattivo e ribelle, contro un Superman sempre in forma ma ormai disilluso e inerme, diventato la marionetta di un sistema che manipola i suoi superpoteri per trame oscure e vittorie militari in Paesi lontani. Dalle pagine di Miller, e dalla riscrittura italiana di Baldoni, traspare tutta l?angoscia dell?America degli anni 80, minacciata dall?incubo nucleare e dalla propria corruzione interna, una cultura che ha come icone gli schermi televisivi che si moltiplicano sulle pagine del fumetto segnando la differenza tra la realtà e la propaganda, e i talk show dove Batman e il suo ?pensiero libero? vengono criminalizzati da sedicenti ?esperti?, e descritti come una minaccia per la sicurezza del Paese. Alla fine l?intelligenza dell?uomo vince la forza del superuomo e dei poteri che lo manovrano. Riletto con il senno di poi, il Cavaliere Oscuro che Baldoni ha consegnato alla nostra lingua è un simbolo che accomuna il ricordo di questo giornalista scomparso alla lotta quotidiana di tutte le persone che hanno scelto di non spegnere il cervello e di vivere la propria vita senza copioni imposti dall?alto, cercando risposte nei viaggi, nella cultura e nella propria intelligenza, rifiutando le soluzioni preconfezionate e le ?formule magiche? usate dai potenti, dai governanti e dai ?superuomini? di turno per spiegare la guerra e banalizzare le tragedie dei popoli. Un western futuristico e apocalittico (non è un caso se in una tavola Batman guida la riscossa a cavallo di un enorme purosangue nero) che ha segnato in modo indelebile il panorama fumettistico internazionale. Dall?albo prendiamo questa stupenda battuta tradotta da Baldoni: «Io dovrei essere una massa di muscoli dolenti? rotti, incapaci di muoversi. E se fossi più vecchio sarebbe certamente così? ma ora ho trent?anni, ora di nuovo venti. La pioggia su di me è un battesimo? sono rinato?». Un Batman disilluso, pazzo di dolore per la corruzione che appestava le strade della sua città. In un mondo ormai dominato dalla cultura dei superuomini e delle superpotenze, e da una stampa in gran parte asservita a questa cultura, Enzo Baldoni e i fumetti che lui ha riscritto nella nostra lingua ci hanno ricordato la grandezza e le potenzialità dell?essere pienamente e semplicemente uomini, e oggi di uomini veri ce n?è proprio un gran bisogno.


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