L?accoglienza si fa rete. è quanto prevede il progetto Una rete di Punti famiglia che, presentato dall?associazione Famiglie per l?Accoglienza, è stato accolto e finanziato dal ministero del Welfare. Saranno oltre venti le città di tutta Italia coinvolte nell?iniziativa che «riguarda la cultura dell?accoglienza», come spiega Roberto Zucchetti, membro del direttivo nazionale dell?associazione.
I Punti famiglia prevedono azioni quali, per esempio, attività di self help, punti di ascolto misti (operatori e famiglie), minicorsi sull?affido e altri sull?adozione. «Proponiamo anche di ospitare un bambino nel pomeriggio a fare i compiti, perché possa stare in un ambito familiare. è un modo per sottolineare come il nostro interesse sia promuovere l?accoglienza e l?aiuto tra le famiglie», sottolinea Zucchetti.
Il progetto prenderà il via a metà settembre, mentre a ottobre è in programma un seminario con tutti i responsabili dei Punti famiglia per raccordarne l?azione. «è importante elaborare un metodo di presenza condiviso e comune», prosegue Zucchetti. «In questo ci segue l?università di Parma. La professoressa Lia Sanicola è la responsabile scientifica del progetto: l?ambizione è quella di creare un modello riproponibile». Il valore aggiunto del progetto consiste proprio nel mettere a sistema quello che Famiglie per l?Accoglienza fa già: sviluppare il collegamento tra le diverse realtà locali, rafforzare il riferimento unitario e aiutare nelle situazioni di difficoltà.
L?associazione si caratterizza per il suo metodo di accompagnamento della famiglia che prende in carico il minore. «Non c?è prevalenza tra affido e adozione», precisa Zucchetti. «Il nostro è un progetto per i minori, ma non ci dimentichiamo degli adulti. Ci sono molte famiglie che ospitano ragazze madri o anziani. Quello che a noi sta a cuore e sosteniamo è una capacità di accogliere da 0 a 90 anni».
Info:
Famiglie per l’accoglienza
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