Cultura

Haiti: spari e pietre contro ministro francese

Una delegazione ufficiale francese guidata dal Segretario di Stato agli affari esteri è stata aggredita ieri nella capitale Port-au-Prince

di Joshua Massarenti

Nemmeno un graffio, ma tanta paura per Renaud Muselier, segretario di Stato agli affari esteri, nel corso di una sua visita effettuata ieri in un ospedale situato nel cuore di Cité Soleil, una delle tante bidonville della capitale Port-au-Prince e soprattutto bastione dei fedelissimi dell’ex presidente haitiano Jean-Bertrand Aristide, costretto all’esilio il 29 febbraio scorso in seguito alle pressioni della Comunità internazionale e di un’insurrezione armata. Per oltre due ore ha riferiro l’agenzia di stampa francese AFP, qualche centinaia di manifestanti hanno costretto la delegazione francese a rinchiudersi nell’ospedale innalzando posti di blocco attorno all’edificio. Contro la delegazione francese, i miliziani hanno scagliato pietre e aperto il fuoco, prima che soldati brasiliani della Minustah (Missione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione di Haiti) intervenissero per trarre in salvo il segretario di Stato francese e condurlo alla residenza dell’ambasciatore di Francia. “E’ incontestabile” secondo Muselier che i miliziani lo avevano scelto come bersaglio della loro aggressione alla delegazione francese. Il segretario di Stato ha giudicato l’incidente “serio”. Di sicuro l’incidente di cui è protagonista conferma lo stato d’insicurezza che sta regnando nel Paese caraibico. Nell’ultimo week-end, ex soldati dell’esercito smantellato nel 1995 da Aristide hanno attaccato una stazione di polizia a Petit-Goave, 65 km a sud della capitale. E sempre nel sud, a Jacmel, hanno preso il controllo di una radio favorevole all’ex presidente di Haiti. I più recenti episodi di violenza vedono protagonisti questi ex militari che chiedono di essere reintegrati nell’attuale esercito protestanto contro la sospensione delle loro pensioni.


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