Sostenibilità

Tensione Ue-Ucraina per il nuovo canale sul Danubio

L'apertura da parte di Kiev del ''canale Bystroye'' tra il Danubio e il Mar Nero, è controversa dal punto di vista ecologico. Dura nota della Commissione

di Benedetta Verrini

Il 25 agosto la Commissione europea, con una nota e attraverso un suo portavoce, ha criticato duramente l’annunciata apertura alla navigazione da parte dell’Ucraina della parte iniziale del ”canale Bystroye” tra il Danubio e il Mar Nero, controversa dal punto di vista ecologico. Il tracciato del canale, sottolinea il comunicato in cui l’esecutivo ”profondo rammarico” per la sua costruzione, attraversa un’area protetta dall’Unesco ”nel delta del Danubio” ed e’ quindi soggetta ad una convenzione internazionale per la protezione delle zone umide. Un portavoce dell’esecutivo Ue, nell’esprimere ”preoccupazione” per l’ecosistema del delta, definito ”molto fragile”, ha formulato un ”appello all’Ucraina” affinche’ blocchi la costruzione di quello che e’ destinato a diventare un ”gigantesco canale” di cui non e’ stato valutato affatto l’impatto sull’ambiente.
Se Kiev dovesse continuare nella costruzione, il portavoce non ha escluso conseguenze ”molto concrete”, ma al momento non precisabili, sui rapporti tra Ue e Ucraina. La speranza di Bruxelles e’ comunque che la ”richiesta venga presa in considerazione”. Il Danubio sbocca nel Mar Nero con un vastissimo delta di 4.300 chilometri quadrati al confine tra Romania e Ucraina ed e’ navigabile da Ratisbona (Germania) fino alla foce per quasi 2.400 chilometri.

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