Arci
Iva, il Terzo settore non merita una burocrazia opprimente
L'Arci torna sulla questione dell'Iva al Terzo settore: «Nonostante le rassicurazioni e gli annunci ufficiali del Governo, si è deciso di ignorare le soluzioni avanzate dal Forum del Terzo settore. La proposta presentata a luglio avrebbe garantito l’esclusione Iva per le realtà associative, superando le obiezioni poste dall’Europa»
di Redazione
«Ancora una volta il volontariato, l’associazionismo e il Terzo settore italiano sono stati penalizzati». Fa riferimento alla questione specifica dell’Iva al Terzo settore la nota stampa dell’Arci che sottolinea come «dopo un lungo lavoro, volto a elaborare una proposta in grado di chiudere l’infrazione europea e salvaguardare il Terzo settore dall’essere assimilato a un’attività commerciale sul piano fiscale e burocratico, siamo di fronte a un clamoroso passo indietro. Nonostante le rassicurazioni e gli annunci ufficiali del Governo, rappresentati dai comunicati stampa del Consiglio dei Ministri e dei Vice Ministri Maurizio Leo e Maria Teresa Bellucci, si è deciso di ignorare le soluzioni avanzate dal Forum del Terzo settore. La proposta, presentata già a luglio, avrebbe garantito l’esclusione Iva per le realtà associative, superando le obiezioni poste dall’Europa. Ma ciò che emerge è un’amara constatazione: questa soluzione non è stata adeguatamente considerata dai vertici istituzionali». La proposta a cui si fa riferimento è quella avanzata dal Forum del Terzo Settore e rilanciata dalla campagna “No vendita, no Iva” che poneva l’accento su un concetto in particolare: le associazioni non sono negozi, sono luoghi di solidarietà, cultura e partecipazione che alimentano il valore sociale come bene comune.
Già il 12 dicembre scorso, l’Arci aveva sottolineato, di fronte alla proroga di un anno dell’esclusione Iva per il Terzo settore (ne abbiamo parlato qui e qui), «la necessità di un intervento risolutivo per ottenere provvedimenti concreti che riconoscano il ruolo sociale, culturale e politico dell’associazionismo come spazio non interessato da logiche commerciali, promotore di partecipazione democratica ed equità sociale». Oggi rilancia con una dichiarazione del presidente nazionale Arci Walter Massa: «Un mondo che si è stufato di pacche sulle spalle non merita questa burocrazia opprimente. Le soluzioni c’erano, ma non sono state nemmeno considerate».
In apertura, fotografia di Ray Reyes su Unsplash. Nel testo, immagine di Arci (Fb).
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