Famiglia

Diritto d’asilo per motivi economici: Buttiglione ribadisce la proposta

Il neocommissario europeo ribadisce in un'intervista a un quotidiano tedesco la necessità di introdurre l'asilo per chi emigra per motivi economici.

di Emanuela Citterio

Anche la natura può essere equiparata ad un tiranno. E chi emigra per fame o difficoltà economiche deve trovare asilo. In un’intervista pubblicata ieri dal quotidiano tedesco “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, il neocommissario europeo Rocco Buttiglione rilancia la sua recente proposta sul diritto d’asilo, anticipata al nostro settimanale la settimana scorsa. “Bisogna chiedersi – spiega Buttiglione – se anche le motivazioni economiche non costituiscano legittime ragioni di concessione dell’asilo. In base al principio tradizionale, dobbiamo accogliere chi è perseguitato da un regime tirannico, ma oggi c’è un nuovo motivo di fuga: la gente è obbligata a scappare a causa di catastrofi naturali o per una durevole siccità, come accade nel sud del Sahara. Esiste anche la tirannia della natura”. Secondo l’eurocommissario “per arrivare a ciò ci vorrebbe un accordo tra un’Europa che agisca finalmente in maniera unitaria e i Paesi terzi interessati”. “L’Europa deve essere aperta ma contemporaneamente deve essere in grado, dal punto di vista giuridico, di decidere chi accogliere e chi no, chi ha il diritto di entrare perché non ha la possibilità di sopravvivere fisicamente o economicamente nel suo paese e chi invece delinque e non può essere accolta. Se non si pone questo limite si finisce per accrescere fenomeni di xenofobia, perché si sentirebbero minacciate a casa propria” “Noi abbiamo una frontiera più lunga degli altri da difendere” ha detto il ministro per le politiche comunitarie a proposito dell’Italia. “Molti arrivano da noi solo per proseguire verso la Germania, il Lussemburgo o altrove. È dunque un interesse europeo comune difendere i confini italiani. Abbiamo bisogno di una ripartizione dei costi, e di un migliore coordinamento.” Nell’itervista al quotidiano tedesco, il neocommissario europeo dice inoltre di appoggiare la creazione di campi di raccolta dei clandestini in Libia. “Non mi piace la parola “campo” – puntualizza – che ha una brutta connotazione storica, preferirei parlare di centri d’accoglienza. Tuttavia è chiaro che la linea è giusta e che questi Paesi devono essere aiutati, anche economicamente, dall’Europa”. Info: www.stranierinitalia.it


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