Cultura

Meeting. Il ruolo di don Carron in Cl

"Sono stato chiamato per stare vicino a don Giussani" spiega il teologo spagnolo che affinacherà il mitico don Gius nella guida del movimento

di Ettore Colombo

Rimini. Dal nostro inviato. ”Ho risposto alla richiesta di don Luigi Giussani di venire in Italia per stargli piu’ vicino”. Lo ha detto don Julian Carron, il teologo spagnolo considerato ‘il delfino’ del fondatore di Comunione e Liberazione, nel corso di una conferenza stampa al Meeting di Rimini. Ai cronisti che gli chiedevano se fosse giusto definirlo come il designato successore di don Giussani alla guida del movimento ecclesiale, don Carron ha replicato: ”anche per me si tratta di vedere quale piega prenderanno le cose. Anch’io sono curioso di sapere quale sara’ il mio ruolo. Per ora c’e’ solo la richiesta di stare vicino a don Giussani”. Don Carron ha poi ricordato: ”io faccio parte di queste esperienza di comunione e ho deciso di condividere di piu’ con i miei amici italiani la responsabilta’ di questa esperienza”. Poi il teologo spagnolo ha osservato: ”sono grato a don Giussani dell’esperienza che ci ha consentito di fare della nostra umanita”’. Ma piu’ degli incarichi, a don Carron interessa di dare lustro e visibilita’ all’esperienza di Cl: ”io ormai ho 54 anni e non cambio certo il significato dell’esperienza che ho vissuto per un nuovo ruolo”. cronisti hanno chiesto anche a don Carron se Cl e il Meeting di Rimini si trovino in una fase di passaggio, di transizione. ”Tutto gli anni hanno le loro novita’. Io non credo che siamo cambiati noi, quanto che piuttosto sia cambiata l’opinione pubblica che, adesso, forse, sta comprendendo di piu’ l’esperienza di Cl”. Don Julian Carron ha poi fatto un confronto tra la vita della chiesa in Italia e nel suo paese, la Spagna, trovando delle similitudini. ”La sfida e’ la stessa: acquisire la ragionevolezza della fede, pena il rischio che il cristianesimo venga meno”.


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