Cultura

Meeting. Ultima giornata, primo bilancio

La flebile voce di don Giussani, quella tonante di Scola, le parole del Papa, l'esordio di Carron, i giovani e la politica hanno caratterizzato la XXV edizione del Meeting di Cl

di Ettore Colombo

Rimini. Dal nostro inviato.

“Grazie a tutti e arrivederci!”. La voce di don Luigi Giussani, il sacerdote che cinquant’anni fa ha fondato Comunione e liberazione, ha chiuso l’edizione delle ‘Nozze d’argento’ del Meeting di Cl. Il saluto di una voce flebilissima e a malapena comprensibile diffusa dagli altoparlanti in un auditorium stracolmo ha messo fine ad una settimana fitta di incontri, dibattiti e confronti. Una settimana aperta dall’appello di Giovanni Paolo II il quale, in teleconferenza da Castelgandolfo, al popolo di Cl dice che “il cristianesimo, nonostante i limiti e gli errori umani, costituisce il più grande fattore di vero progresso, perché Cristo è principio inesauribile di rinnovamento dell’uomo e del mondo” e in un messaggio ribadisce il suo no alla clonazione umana ed al progresso scientifico senza limiti. E al Papa risponde don Giussani nel suo intervento conclusivo, ascoltato in religioso silenzio da migliaia di persone. “L’intervento del Papa – sostiene il monsignore ottantaduenne – racconta in modo sorprendente ed esemplare la fatica di un lavoro educativo sul popolo di Dio come un amore all’uomo, come preoccupazione di un genitore verso il proprio unico figlio”. Il fondatore di Cl ammonisce: “Non ci può essere obbedienza che mortifichi i faticosi e quindi pericolosi cambiamenti della storia, e questo solo se si riconosce l’esistenza di un paragone intelligente con il disegno che accade, come atto più acuto e potente di quello che è già accaduto, come giudizio sulle cose dato secondo un punto di vista uguale tra Dio e noi”.
Anche quest’anno al Meeting si è discusso dei grandi temi dell’oggi e del domani: della necessità di nuove regole per governare il fenomeno della immigrazione e di un ambiente più pulito e sicuro per il rispetto del Creato, dei drammi dei ‘favelados’, del bisogno di un diverso approccio rispetto all’economia ed alla finanza basato sul principio della sussidiarietà.
Ma la venticinquesima ‘kermesse’ ciellina, il cui tradizionale clima di allegria e di festa e’ stato in qualche modo rattristato dalla notizia dell’uccisione in Iraq del giornalista Enzo Baldoni, è stata soprattutto il palcoscenico su cui i ministri degli Esteri di Israele e Palestina, Silvan Shalom e Nabil Shaat, si sono confrontati nella ricerca di un percorso di pace in Medio oriente. Risultati concreti dall’incontro di Rimini non ne sono venuti; tuttavia, come ha sottolineato il ministro Franco Frattini, è stato importante che i capi delle due diplomazie in contrasto abbiano scelto il Meeting per cominciare a dialogare.
Il Meeting è stata anche l’occasione per siglare una ‘pace’ importante: quella tra Comunione e liberazione e l’Azione cattolica. Un avvicinamento, quello tra i due movimenti laicali, fortemente auspicato dall’episcopato italiano, come ha testimoniato un intervento in tal senso del segretario generale della Cei Giuseppe Betori, e suggellato dall’invito ai ciellini della presidente nazionale di Ac Paola Bignardi, che è intervenuta al Meeting a portare un saluto mentre parlava il segretario generale della Cei monsignor Betori, affinché prendano parte al pellegrinaggio del movimento a Loreto, agli inizi di settembre, con Giovanni Paolo II. Da non dimenticare, infine, in un clima di tifo quasi da stadio il forte e accorato intervento pronunciato dal patriarca di Venezia, monsignor Angelo Scola, che ha accusato l’Occidente di avere “uno stile di vita osceno negli affetti e nei consumi”, di tempi deboli (quelli in cui viviamo) e della “riduzione ideologica dell’idea giudaico-cristiana di progresso che vuole abbassare il cristianesimo a moralismo”, ma che ha anche parlato di un “liberalismo” che “troppo spesso non è altro che la ridicola caricatura della libertà umana”.
Come ogni anno, però, al Meeting in primo piano c’è stata anche la politica. Da questa platea il coordinatore nazionale di Forza Italia Sandro Bondi ha lanciato alle forze della maggioranza l’appello a costruire una sezione italiana del Partito popolare europeo. Un’ipotesi, questa, particolarmente cara a Roberto Formigoni e ai ciellini di Forza Italia (Lupi, Mauro, ecc.) e a cui il segretario dell’Udc Marco Follini non si è opposto, pur ponendo dei “paletti imprescindibili” rispetto alla realizzazione di questo progetto. E nell’ultima giornata, Maurizio Gasparri ha rilanciato: invece del Ppe italiano, ha proposto, si lavori a un ”patto federativo aperto a tutte le forze della Cdl che ci vogliono stare per creare un’area vasta di maggioranza che arrivi fino ai Radicali”. Il meeting si è appena chiuso, ma già si pensa al prossimo anno. Per il tema che verrà proposto e lanciato nell’edizione del 2005 è stata rielaborata una frase del ‘Don Chisciotte’ di Cervantes: “La libertà è il bene più grande che i cieli abbiano donato agli uomini”.
Infine, secondo gli organizzatori, le presenze stimate alla Fiera di Rimini in questa settimana sono state oltre 700 mila. Ed erano 700 mila persone attente, che tendevano a una meta, quella di mettere al centro la persona e la sua dignità. Proprio come dice l’oggi 83 enne stanco ma mai domo monsignor Luigi Giussani nel suo ultimo libro, “Una presenza che cambia” (edizioni Rizzoli).
Un libro che, in conclusione di Meeting, ci permettiamo di consigliarvi.

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