Tutela animali

Un Capodanno senza botti piace a 9 italiani su 10

Fuochi d’artificio e petardi sono un grande classico del 31 dicembre, ma sono anche una pratica pericolosa sia per gli esseri umani sia per cani e gatti. Da anni si susseguono appelli per festeggiamenti alternativi. La Lav ha lanciato nelle scorse settimane la campagna “Basta botti” e commissionato un’indagine alla Doxa per conoscere le preferenze per il cambio d’anno

di Antonietta Nembri

La quasi totalità degli italiani è contraria all’uso dei botti per festeggiare Capodanno. A dirlo un’indagine Doxa commissionata da Lav di alcune settimane fa. Parliamo del 94% del campione e tra di loro ben il 63% è completamente disposto a rinunciarvi mentre il 31% giù non li usa più. 

Slide di riassunto dell’indagine di Bva-Doxa per Lav

Sono disposti a festeggiare con metodi alternativi ai botti il 94% degli intervistati e il 93% ritiene che le Istituzioni dovrebbero fare di più per tutelare gli animali e gli esseri umani.
L’apprezzamento degli italiani verso un cambiamento a Capodanno e non solo – commenta una nota di Lav – è largamente maggioritario perché la sicurezza degli animali e degli esseri umani è messa in pericolo anche con numeri importanti, dai botti.

Le conseguenze dei botti

Forti esplosioni, luci improvvise e intermittenti, che provocano terrore, tentativi di fuga e reazioni letali negli animali, sia familiari sia selvatici; e che causano ferite e lesioni mortali anche negli uomini.
L’esordio del 2024, ricorda la nota, ha registrato 274 persone ferite a causa di botti, di cui 12 per l’uso di armi da fuoco e 262 da fuochi d’artificio, con un aumento del 52% rispetto al Capodanno 2023, con 64 minorenni che hanno riportato lesioni, in confronto ai 50 dello scorso anno.   

La campagna “Basta Botti”

Con la campagna “Basta Botti” Lav è scesa nelle piazze a fine novembre per raccogliere firme contro l’uso dei botti in occasione dei festeggiamenti di Capodanno e non solo. «Con la nostra petizione chiediamo al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e ai Presidenti di Camera e Senato, di introdurre una Legge che vieti possesso, uso, acquisizione e cessione, anche online, di botti, petardi, articoli pirotecnici e fuochi d’artificio» spiegano alla Lav.     

«Questo tema torna ciclicamente ogni anno nei giorni immediatamente successivi gli incidenti di Capodanno, suscitando dibattiti che però scemano nel giro di pochi giorni e non si traducono in un cambiamento reale», dichiara Alessandra Ferrari, responsabile Lav per l’area Animali Familiari. «È invece necessario che le istituzioni intervengano in modo strutturale, introducendo un divieto dei botti, e individuando e proponendo contestualmente forme di riconversione delle attività economiche di produzione e vendita dei prodotti pirotecnici».   

La sensibilizzazione fin dalle scuole

Per sensibilizzare anche i più giovani sui danni ad animali, persone e ambiente causati dagli esplosivi usati a Capodanno e nelle altre festività, l’Ufficio “A Scuola con LAV”, insieme all’area Animali Familiari Lav e all’Unità di Emergenza Lav, sono intervenuti già a fine novembre all’Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi” di Sant’Antimo (Na), illustrando la campagna ad alunni ed alunne della scuola primaria e secondaria di primo grado. Per un cambiamento di lungo termine, sottolinea una nota, è necessario mettere in atto un’adeguata sinergia tra sensibilizzazione culturale e adeguamento legislativo, mettendo al centro i tragici effetti di qualche minuto di egoistico “divertimento”.   

Anche l’ambiente non è esente dai danni causati dai botti: i fuochi d’artificio emettono nell’aria sostanze che contribuiscono all’inquinamento atmosferico da polveri sottili e al cambiamento climatico. Inoltre, i residui dei botti, come le cartucce e i petardi inesplosi, inquinano il suolo e l’acqua. Per non parlare del rischio di incendi, che aumenta in occasione dei festeggiamenti estivi.  

In apertura photo by Alexander Kagan on Unsplash

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